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Barilari: "Sorpreso dalla Salernitana, ripartire dalla C non era facile"

Barilari: "Sorpreso dalla Salernitana, ripartire dalla C non era facile"TMW/TuttoC.com
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di Marco Pieracci

Enrico Barilari, ex allenatore del Sestri Levante attualmente senza squadra, ha parlato nel corso della puntata di A Tutta C, in onda su TMW Radio e Il 61.

Dal tuo osservatorio, che mi auguro duri pochissimo perché hai le qualità per tornare presto in panchina, qual è il tuo giudizio generale su questo inizio di campionato di Serie C?

“Ieri pensavo che, qualche settimana fa, in un'intervista come fanno tanti altri colleghi, avevo indicato le favorite dei tre gironi. Quasi tutti avevamo messo le stesse squadre e il campionato sta dimostrando che quelle favorite sono tutte davanti. Questo significa che i valori in campo sono stati valutati in modo molto corretto. Addirittura, sulle possibili sorprese, molti indicavamo il Casarano e sta facendo bene. Quasi nessuna delle favorite ha deluso le aspettative. Il campionato, soprattutto il Girone C, è di un livello altissimo, forse irripetibile".

Proprio partendo dal Girone C, ci sono tre squadre con ambizioni, volontà e investimenti dichiarati per vincere: Salernitana, Catania e Benevento, attualmente in testa. Qual è la tua analisi su di loro?

“Mi ha sorpreso in positivo la Salernitana. Non per il tecnico, Raffaele è molto bravo, lo ha dimostrato a Cerignola. Ma quando si retrocede da una categoria superiore, all'inizio si portano dietro qualche problema, come si vede un po' col Cittadella. Quindi non è scontato partire così forte. Non avevo dubbi, invece, su Catania e Benevento. La scelta societaria di confermare lo stesso staff tecnico paga sempre. Un esempio lampante è la Virtus Entella di due anni fa: si salvò all'ultima giornata con Gallo, l'anno dopo la squadra fu rinforzata e stravinse il campionato. Benevento e Catania hanno fatto grandi investimenti e hanno scelto la continuità, ecco perché sono lì. Sono tre realtà che, per potenzialità, potrebbero tranquillamente giocare in Serie B”.

Negli ultimi due anni dal Girone C è sempre uscita una "sorpresa": la Juve Stabia due anni fa e il Cerignola la scorsa stagione. Oltre al Casarano, che molti indicano, cosa pensi del Cosenza?

"Buscè è molto bravo, sta gestendo molto bene una situazione non semplice. Hanno una buona rosa, ho visto giocare Kouan l'altro giorno ed era in gran forma. Sicuramente faranno un bel campionato, ma sono partiti un po' in ritardo e faccio fatica a vederli allo stesso livello delle prime tre. Anche Crotone e Potenza sono ben allenate e fanno un ottimo calcio, ma forse per vincere il campionato hanno qualcosa in meno. In questo girone, le "sorprese" saranno per un ottimo piazzamento e per i playoff, non per la vittoria finale. Il livello medio è altissimo, trovare quattro squadre che retrocedano sarà difficilissimo. Anche il Siracusa, pure a zero punti, non sembra una squadra da retrocessione”.

Passiamo al girone B, lo scorso anno era forse quello di riferimento. Quest'anno tutti davano l'Arezzo come favorito e sta rispondendo bene. Qual è il tuo giudizio sugli amaranto?

“L'Arezzo è nettamente la favorita. Hanno un progetto a lungo termine con Bucchi e una rosa costruita su misura per lui. Dietro, forse non mi aspettavo una partenza così forte dell'Ascoli, che al momento sembra l'unica che possa tenerle testa.  Avevo indicato il Pineto come possibile sorpresa e lo confermo. A Pineto si fa calcio serio, c'è un presidente come Brocchi, una gran persona, un bravo direttore sportivo e un allenatore valido. Hanno tenuto Bruzzaniti, che fa la differenza. Sono la dimostrazione che con un ambiente sano e un buon progetto, i risultati arrivano, a prescindere dalle dimensioni della città”.

Sorprende vedere in posizioni di classifica non brillanti realtà come Perugia e Livorno. È una situazione momentanea?

“Assolutamente sì. Ho visto il Perugia giocare contro il Bra e la squadra è forte. Per il Livorno, bisogna considerare che è una neopromossa e ha bisogno di tempo per metabolizzare la categoria e mettersi a punto. Il dibattito sull'allenatore è tipico del calcio italiano, soprattutto in una piazza calda come Livorno. Non devono preoccuparsi più di tanto”.

Un'ultima riflessione su questo girone è sulla Torres, che negli anni scorsi è stata una grande competitor

“Ho visto la Torres dal vivo contro il Bra. Non hanno fatto una cattiva partita, giocare in trasferta a Sestri non è facile. Hanno una bella rosa, con giocatori di qualità come Diakite, Lunghi e Antonino Musso in attacco. Non vedo grossi problemi per loro, risaliranno la classifica. Forse troveranno una corazzata davanti, ma resteranno su livelli alti per tutto il campionato”.

Chiudiamo con il girone A. Il Vicenza era dato per favorito nonostante i cambi. Confermi?

“Assolutamente sì. Vecchi è un ottimo allenatore e Gallo viene da un campionato vinto. La scelta tecnica è stata azzeccata e la rosa è molto importante. Sono la candidata principale alla promozione”.

Due facce di questo girone: l'Union Brescia, nata dalla fusione, e il Cittadella, reduce dalla retrocessione. Come le vedi?

“In teoria, entrambe hanno subito una retrocessione. Ma il Brescia, con la fusione, sembra una società nuova, come se avesse rimosso il trauma. Il Cittadella invece sta pagando lo scotto della retrocessione. Ma sono solo quattro giornate. L'anno scorso dopo quattro giornate ero primo io, e ora sono a casa a fare interviste. È prestissimo. Il Cittadella risalirà sicuramente. Per la parte alta, Vicenza e Brescia possono fare una gara a sé”.

Individui altre squadre in questo girone che possono restare in alto, come la Pro Vercelli o il Trento?

“All'inizio mi aveva colpito molto la Pro Vercelli di Santoni, poi ha avuto due flessioni. È una squadra che gioca bene, ma c'è un livellamento importante. È difficile prevedere chi emergerà. Mi aspetto che il Trento di Tabbiani arrivi nelle posizioni di playoff, come l'anno scorso. Voglio fare i complimenti al mio amico Espinal alla Giana Erminio: ha ereditato una situazione dopo Chiappella ed era come andare a Roma dopo Ranieri, una missione impossibile. Invece, dopo un avvio non facile, sta rimettendo a posto le cose e farà bene”.

Una curiosità finale sull'Alcione, una delle terze squadre di Milano. Cosa ne pensi?

“È una delle squadre che guardo di più! Mi piace molto il 4-3-1-2 che fanno, giocano veramente bene. Crearsi un'identità e uno spazio a Milano è una sfida complicatissima, quasi impossibile. Ma se la affrontano con la serietà che colgo da lontano, vale la pena seguirli con simpatia. Potrebbero diventare la squadra che tutti tifano per affetto”.