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De Vito: "Ravenna e Arezzo una spanna avanti all'Ascoli. Vicenza è esempio"

De Vito: "Ravenna e Arezzo una spanna avanti all'Ascoli. Vicenza è esempio"TMW/TuttoC.com
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di Valeria Debbia

Marco De Vito, difensore ex di Lucchese e Rimini, attualmente in forza al Riccione in Serie D, è intervenuto come ospite di 'A Tutta C', trasmissione in onda su TMW Radio e il61, ha condiviso la sua esperienza, analizzando il panorama della Serie C.

Tu sei attualmente in Serie D al Riccione, ma conosci molto bene la Serie C, soprattutto il girone B. Prima abbiamo ospitato il ds della Pianese Francesco Cangi, che ci diceva che Ravenna e Arezzo sono oggettivamente le più quotate, ma che l’Ascoli, con un intero girone di ritorno a disposizione, ha tempo e qualità per rientrare nella corsa promozione diretta. È una valutazione che condividi o vedi un testa a testa tra Ravenna e Arezzo?

"L’Ascoli ha sicuramente un organico e una piazza di tutto rispetto: potrà recuperare qualche punto. Però vedo Ravenna e Arezzo una spanna avanti. Secondo me faranno un testa a testa fino alla fine. Ovviamente nel calcio non esiste una legge scritta: tutto può succedere. L’abbiamo visto negli anni passati con un’Alessandria che a gennaio aveva oltre 11 punti di vantaggio e poi ha visto sfumare il campionato. Di certo l’Ascoli può dire la sua nel girone di ritorno: interverrà sul mercato di gennaio inserendo qualche tassello per provare a vincere direttamente o tramite i playoff".

Nel girone A c’è una padrona assoluta: il Vicenza, con tantissimi punti di vantaggio su Lecco e Brescia, le prime inseguitrici. Si può dire che la formazione di Fabio Gallo sia la squadra più forte dell’intera Serie C?

"Sì, è giusto dirlo. Bisogna dare merito alla società del Vicenza: come in passato qualche altra realtà, ha avuto la pazienza di aspettare e la potenza economica per continuare un percorso iniziato da anni. Ha provato a vincere il campionato senza riuscirci, quest’anno invece sta facendo un campionato a parte rispetto a tutta la Serie C. Penso che non ci sia nulla da dire: con meriti mi auguro che lo vinca alla fine. È giusto premiare società che danno continuità a un progetto, anche se non va in porto al primo o secondo anno. Invece spesso ci sono realtà che investono tantissimo in una stagione, vedono che le cose non girano e poi mollano tutto. Non è il modo corretto di fare calcio: il Vicenza sta dando l’esempio che con pazienza e continuità i risultati arrivano".

Nel tuo curriculum c’è anche un’esperienza al Monopoli, uscito sconfitto ieri dal derby con il Foggia – punti importanti per la salvezza dei Satanelli. Il Monopoli rimane una delle realtà più costanti della Serie C negli ultimi anni, soprattutto in un girone del Sud con piazze clamorose come Catania, Salerno, Benevento, Cosenza, Crotone. Quanto è importante, conoscendo la piazza, che nelle ultime due settimane il club abbia rinnovato sia al ds Chiricallo che al tecnico Alberto Colombo – milanese di nascita ma ormai pugliese d’adozione?

"Si torna al discorso di prima. Conosco molto bene il mister: ci siamo sentiti qualche anno fa per un possibile matrimonio professionale. Ho grandissima stima di lui. È una persona che la piazza e la società di Monopoli hanno accolto a braccia aperte: si è fatto conoscere per i valori umani, messi davanti a quelli sportivi, che poi hanno combaciato con ottimi risultati sul campo. È giusto premiare la continuità e la serietà di una persona e di un grande lavoratore come lui. Io, da calciatore con vista futura da allenatore, mi auguro di seguire lo stesso percorso. Monopoli dà continuità: i risultati gli danno ragione. Se cambia, lo fa in maniera accurata, senza mai fare il passo più lungo della gamba. È una società che conosco bene: anche se è cambiata, l’ambiente lo frequento ancora, mi sento con tante persone lì. Alla fine in ogni campionato riesce a dire la sua. Fino a qualche anno fa era in vetta con società di grosso spessore, superiori rispetto a una piazza come Monopoli".

Nel girone C ci sono quattro squadre in lotta per la promozione: Catania, Salernitana, Benevento, Cosenza – e volendo anche la Casertana. Qual è quella che ti convince di più?

"A me convince il Catania. Ha un allenatore che sa cosa significa vincere un campionato – ne ha già vinti tanti. È una società che sta investendo tanto e soprattutto bene: non sempre investire tanto porta alla vittoria. Penso che alla lunga il Catania avrà la meglio sulle altre, anche se dietro ci sono realtà come Benevento, Salerno, Cosenza. Con un tecnico esperto e capace di stare in vetta, alla fine la spunterà il Catania".