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Evacuo: "Nel Girone C attenzione al Cerignola, occhio al Trapani"

Evacuo: "Nel Girone C attenzione al Cerignola, occhio al Trapani"TMW/TuttoC.com
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di Laerte Salvini

Felice Evacuo, agente sportivo ed ex calciatore professionista di Trapani e Novara fra le altre, è intervenuto nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.

Cosa pensi delle seconde squadre in Serie C? Possono essere un valore aggiunto o, al contrario, tolgono spazio ad altre realtà? E come valuti Juventus, Inter e Atalanta?
"Sì, come ho già detto anche in passato, secondo me, da un punto di vista tecnico, le Under-23 sono molto utili, soprattutto per i club importanti, come quelli che hai nominato, perché invece di mandare a giocare i loro ragazzi, magari in Serie C in altre società, oppure in campionati un po' più complicati rispetto a quelli della Primavera, dove i ragazzi incontrano delle difficoltà, e quando poi c’è l’imballo del risultato o delle salvezze, è normale che vengano accantonati e non abbiano modo di crescere. L’Under-23 è un modo per tenere dentro i ragazzi giovani, dargli il tempo di poter anche sbagliare, ma crescerli in casa, con le proprie strutture e i propri tecnici, migliorandoli di anno in anno per portarli in prima squadra. Sicuramente il livello tecnico di queste squadre è molto alto, perché i giocatori hanno strutture atletiche e tecniche importanti, ma è normale che si scontrino con le difficoltà del mondo dei grandi e di un campionato difficile come la Serie C. Inserire giocatori di esperienza come Prestia, Fiordilino o La Gumina, nel caso dell’Inter, è fondamentale: sono elementi che conoscono bene questo campionato e possono aiutare gli altri ad ambientarsi più velocemente possibile."

C’è la sensazione che la Juventus possa puntare alle prime posizioni. Secondo te queste squadre hanno davvero l’ambizione di salire in B o la C resta la dimensione giusta?
"Secondo me l’ambizione da parte di queste società di puntare alla promozione c’è sempre. Si partecipa a un campionato di Serie C sperando che un giorno possa diventare anche Serie B per loro, così da avere una valorizzazione ancora più importante per i giovani e maggiore visibilità. La B è un valore aggiunto rispetto alla C, questo è ovvio. Purtroppo il Milan è stato anche un po’ sfortunato, ha programmato male ed è partito troppo velocemente, retrocedendo. L’Inter, invece, non commetterà lo stesso errore, perché dopo 4-5 anni dall’esempio della Juventus e dall’esperienza dell’Atalanta, che l’anno scorso ha fatto un grande playoff, ha già capito quali errori evitare."

Secondo te sarebbe utile un regolamento che imponesse un numero minimo di italiani nelle seconde squadre, anche in ottica Nazionale?
"Questo potrebbe essere sicuramente un punto di regolamento da imporre, anche se non è mai facile. Si toccano sempre interessi particolari, tutti difendono il proprio orticello e mettere regole che intaccano la programmazione dei club crea problematiche. In generale credo che il calcio italiano sia in difficoltà, perché i selezionabili sono pochi e il modo di fare calcio è cambiato totalmente. La globalizzazione ha portato a scelte di investimento diverse e c’è stato un calo qualitativo dei settori giovanili."

Girone C: Salernitana, Catania e Benevento sembrano le grandi favorite. Sei d’accordo?
"Devo dire che anche nell’ultimo giorno di mercato la Salernitana, con il direttore Faggiano, è intervenuta in maniera massiccia dopo una campagna già importante. Il Benevento ha completamente stravolto la rosa, con 20 nuovi giocatori, voltando pagina dopo le vicende estive. Il Catania ha innestato sulla base dell’anno scorso, ma ha comunque fatto tanti cambiamenti. Credo che tutte abbiano bisogno di un po’ di tempo per andare a pieno regime, ma sono le tre squadre superiori dal punto di vista tecnico e atletico. Io ci metterei anche il Trapani, che ha ricostruito una rosa molto competitiva: certo, partire da -8 è un handicap, ma come valori possono reggere il passo delle altre."

In questo girone spesso emergono sorprese: Juve Stabia, Cerignola, Monopoli. Ne vedi una quest’anno?
"Secondo me l’unica che può infastidire le big è il Cerignola. Ha perso uomini importanti come Salvemini, non facile da sostituire, ma negli ultimi anni ha dimostrato di saper valorizzare tanti giocatori, ceduti poi ad altre società. Questo dimostra la bontà del lavoro del direttore sportivo Elio Di Toro e della società. Competere con corazzate come Salernitana, Benevento e Catania non è semplice, ma con continuità e senza mai dare spazio agli altri, come accadde due anni fa con la Juve Stabia, può diventare una sorpresa."

Un giovane talento che seguirai con attenzione in questa Serie C?
"Secondo me uno dei talenti più interessanti è Stuckler, che quest’anno sarà a Vicenza. Alla Giana ha fatto grandi cose e ha mostrato una prospettiva importante. Ora per lui si alza il livello: giocare al Vicenza non è come alla Giana. Ci sarà pressione ogni domenica, la necessità di segnare e vincere, e sono curioso di vedere come reagirà a un ambiente caldo e a una piazza così esigente."

Restando al Girone A: il Vicenza è la grande favorita? E che ruolo avranno Brescia e Cittadella?
"Sicuramente potrebbe essere l’anno del Vicenza. Brescia e Cittadella sono due squadre attrezzate, ma bisogna capire anche l’impatto dell’Under-23, che è sempre una variabile particolare. Il Vicenza resta la favorita, il Brescia è partito con un po’ di ritardo e il Cittadella arriva da una retrocessione difficile da smaltire. Credo che queste tre arriveranno comunque in fondo."

Il Girone B è sempre equilibrato: Arezzo e Ascoli sembrano avere qualcosa in più. Qual è la tua impressione?
"Penso che Arezzo e Ascoli siano due rose di grandissimo valore, costruite con giocatori forti e anche molto giovani e interessanti. Saranno protagoniste in un girone complicato ed equilibrato, con tanti club blasonati come il Perugia. Loro hanno un progetto biennale: forse quest’anno stanno solo gettando le basi e agiranno più pesantemente sul mercato il prossimo anno o già a gennaio, se si troveranno nelle prime posizioni. Arezzo e Ascoli, però, hanno le carte in regola per lottare fino in fondo."

Sul piano personale, come sta andando la tua carriera da agente?
"Ormai da un anno ho intrapreso la carriera da agente, ho scelto questa strada. All’inizio avevo pensato a un ruolo di campo, ma ho fatto delle valutazioni. Staccarsi dal campo, dopo 30 anni di vita lì dentro, non è semplice, ma nella vita contano anche altri aspetti, come la famiglia. Ho sentito il bisogno di dare più tempo a mia moglie e ai miei figli, ed è giusto così: dopo tanto calcio giocato, è arrivato il momento di dare importanza anche ad altre cose."