Grosseto, patron Camilli: "Al Comune non interessa il club. Non meritavo questo trattamento"

Grosseto, patron Camilli: "Al Comune non interessa il club. Non meritavo questo trattamento"TMW/TuttoC.com
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giovedì 2 luglio 2015, 12:00Altre news
di Alessio LAMANNA

Croce e delizia del Grosseto: Piero Camilli è stato l'uomo che ha portato in alto il Grifone ed ora verrà imputata a lui la non iscrizione in Lega Pro. A raccogliere le sue impressioni sono stati i colleghi de Il Tirreno: "Mi dispiace e tanto, sono a pezzi, ma non potevo fare diversamente. La vita è fatta di cicli e se n'è chiuso uno, a tratti bellissimo". 

Ma l'intenzione del comandante non è quella di offrire dichiarazioni strappalacrime, bensì di attaccare duramente l'amministrazione comunale: "Un mese fa", rivela, "ho mandato un fax al sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi, nel quale manifestavo la mia intenzione di lasciare il mondo del calcio ed il Grosseto, ma non ho mai avuto una risposta. Avrei potuto collaborare per trovare un acquirente, rimanere come sponsor, ma dal Comune nessuno ha mai alzato il telefono. Se non interessa a loro, io cosa devo fare? Ultimamente ci hanno chiesto solo soldi. C'è una precisa volontà politica, ho pagato anche il fatto di essere di destra. Mi sono sentito solo contro tutti. Sono una persona per bene, che ha messo almeno un milione e mezzo per fare calcio a Grosseto. Ho dato tanto a questa città, portandola nel grande calcio, ad un passo dalla serie A, che ci è stata rubata per due volte, e non credo di meritare di essere trattato così. Probabilmente non vedevano l'ora che me ne andassi. Se a Grosseto avesse fatto il sindaco Francesco Carri (ex presidente del Cda di Banca della Maremma, ora ricopre la stessa carica nella banca Iccrea, ndr) la squadra sarebbe stata in serie A, credetemi".