Il diesse Nicola Dionisio a TLP: "Quando ci sono risultati negativi dovrebbero essere un po’ tutti a mettersi in discussione"

Il diesse Nicola Dionisio a TLP: "Quando ci sono risultati negativi dovrebbero essere un po’ tutti a mettersi in discussione"TMW/TuttoC.com
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martedì 5 novembre 2013, 15:00Altre news
di Luca ESPOSITO

Tra i direttori sportivi attivi nei campionati di Lega Pro quest’anno non c’è Nicola Dionisio. L’operatore di mercato che nella scorsa stagione era stato tra Savoia e Aversa Normanna, come ha detto a TuttoLegaPro.com, è in attesa della chiamata giusta. C’è da capirlo, dato che nelle sue stagioni come consulente ha sempre cercato di non sbagliare. Dionisio aveva fatto bene soprattutto a Benevento, ad Avellino e a Castel di Sangro, ma il periodo più lungo in una società l’ha trascorso a Cava de’ Tirreni: cinque stagioni, con tantissimi punti conquistati e una Serie B sfiorata ai play-off. Tra i calciatori da lui valorizzati il difensore togolese Tchangai (scomparso tre anni fa) a Benevento, gli attaccanti De Giorgio e Schetter a Cava, ma egli fu bravo anche a portare nella città dei portici elementi esperti come Giampaolo, Tarantino e Russo, e ad affidarsi ad allenatori che poi hanno fatto bene in categorie superiori come Campilongo. Quindi, anche qualità di talent scout per Dionisio, il quale per cominciare racconta quella che è stata la sua ultima esperienza ad Aversa.

Già a marzo decidemmo di puntare sul ripescaggio, perché ci eravamo resi conto che sarebbe stato un’impresa salvare l’Aversa Normanna dalla retrocessione – spiega Dionisio – Quindi, abbiamo deciso di proporre diverse risoluzioni dei contratti e abbiamo giocato le ultime battute del campionato con tanti giovani, che adesso stanno giocando in pianta stabile in prima squadra. Così abbiamo deciso di salvare il salvabile”.

Cinque anni lei li ha trascorsi alla Cavese, riuscendo a riportare la squadra in C1.

A Cava eravamo partiti in C2 e sfiorammo la B, nella stagione 2006-2007. Ci sono stati sempre degli ottimi risultati, e non bisogna dimenticare quello che è stato fatto”.

Un calciatore da lei scoperto era Angelo D’Angelo, che oggi milita in Serie B ad Avellino.

“Esatto: allora stava in D con la Turris ma faceva la panchina. Però ce ne sono anche altri, tipo Meola della Paganese, tipo Schetter e De Giorgio che erano alla Cavese, come pure Ercolano che fu venduto al Perugia”.

Perché direttori sportivi competenti fanno fatica a restare nel giro?

“Secondo me con le varie riforme che ci sono state è diventato ancora più difficile perché le squadre in Lega Pro sono diminuite. Siamo in tanti a spasso, e i posti sono sempre di meno. A Coverciano comunque ogni anno sfornano quaranta direttori sportivi, quindi mi pare evidente che ci siano pochi posti. Quando uno esce dal discorso è difficile che riesca a rientrare, e questo è uno dei problemi maggiori. Tanti direttori sportivi capaci sono rimasti fuori”.

In questo periodo ci sono allenatori in discussione in Seconda Divisione, e due o tre sono stati esonerati proprio dopo la scorsa giornata. Perché tanti esoneri?

“Spesso il tecnico è ritenuto l’anello debole della componente societaria, purtroppo. Dico purtroppo perché non è giusto. Quando ci sono risultati negativi dovrebbero essere un po’ tutti a mettersi in discussione: non penso siano solo gli allenatori che fanno le squadre”.

Perché non sono anche i direttori sportivi a pagare secondo lei? Generalmente sono proprio loro che scelgono gli allenatori…

Questo dipende sempre dai rapporti che si hanno con le proprietà. Il fatto che saltino tanti allenatori in Seconda Divisione deriva da questa paura di retrocedere: ci sono nove squadre che scendono per ogni girone, quindi bisogna stare molto attenti. Invece in Prima Divisione gli esoneri sono diminuiti parecchio, in assenza di retrocessioni”.

E infatti, persino la Nocerina ultima in classifica ha fatto rinnovare il contratto all’allenatore.

E questo nasce da strategie diverse. Il campionato di Seconda Divisione è difficilissimo quest’anno, a differenza della Prima”.

Cosa fa adesso, direttore?

“Come tutti i direttori sportivi, giro per i campi e vedo un po’ tutte le categorie. Seguo campionati Primavera, la Prima e la Seconda Divisione e la Serie D: anche in D si trovano giocatori bravi, come ad esempio Schetter che presi dalla Viribus Unitis e poi andò al Messina. Comunque, io aspetto”.

Dei quattro campionati chi può essere promosso?

“In Prima Divisione è una bella lotta, sia nel girone B che nel girone A. La Cremonese, costruita per vincere il campionato, è lontana dal primo posto, ma favorite non ne vedo. Anche il Lecce, che era ultimo, pian piano sta scalando posizioni dall’arrivo di Lerda. Nel girone di ritorno sarà un altro campionato: i play-off sono allargati e potrà succedere di tutto. Invece in Seconda Divisione, nel girone B, ritengo che Cosenza, Casertana e Teramo possano tranquillamente essere promosse”.