Il Brescia esce dalla porta e rientra dalla finestra: inizia l’era Pasini, Cellino permettendo

Il Brescia esce dalla porta e rientra dalla finestra: inizia l’era Pasini, Cellino permettendo
Oggi alle 08:55Il Punto
di Sebastian Donzella

Il 3 luglio la storia del Brescia si è interrotta. Dopo 114 anni. La FIGC, come era logico, viste le innumerevoli mancanze del club, ha deciso di non concedere la Licenza Nazionale e, di conseguenza, di non ammettere la società al campionato di Serie C. 

Finisce così una storia ultracentenaria mai vissuta in Serie D, che ha visto gente in campo del calibro di Roberto Baggio e Pep Guardiola. E chissà cosa avrebbe pensato, o starà pensando, un mito come Carlo Mazzone. 

Sta di fatto che quel Brescia non esiste più, almeno per il momento. A sostituirlo sarà la Feralpisalò, stampella fondamentale per continuare a vivere il professionismo nel capoluogo lombardo. Giuseppe Pasini, tra i più ricchi imprenditori d’Italia col gruppo Feralpi, leader nel settore dell’acciaio, ha deciso di ripercorrere le orme di Renzo Rosso, patron della Diesel, che sette anni fa spostò il titolo da Bassano del Grappa al capoluogo Vicenza.

Nel caso bresciano, però, c’è ancora un’incognita: Massimo Cellino, infatti, promette battaglia sullo stadio, con la questione pagamenti e quella relativa alle migliorie effettuate negli anni. Lo scontro col Comune è già iniziato. Un guazzabuglio nel quale il nuovo Brescia, entrato dalla finestra dopo aver visto il vecchio Brescia uscire dalla porta, dovrà raccapezzarsi il prima possibile.