Juve Stabia in B, Lovisa sul fratello Matteo: "Mai scelte improvvisate"

09.04.2024 17:00 di  Marco Pieracci  Twitter:    vedi letture
Juve Stabia in B, Lovisa sul fratello Matteo: "Mai scelte improvvisate"
TMW/TuttoC.com

Alessandro Lovisa, calciatore con trascorsi nelle giovanili della Fiorentina e in Serie C, commenta ai microfoni di TMW la promozione in Serie B della Juve Stabia del fratello Matteo, direttore sportivo delle Vespe: "Non mi aspettavo vincesse il campionato direttamente, ma non mi stupisco che abbia fatto così bene, perché con gli anni ha maturato un'ottima esperienza che sta dando i suoi frutti. È un lavoratore, segue assiduamente tutti i campionati e ha ampia conoscenza del panorama calcistico. In più la squadra, anche in campo, si è sempre mostrata organizzata e con idee, ottimamente allenata: la mano di Pagliuca si è vista. Non solo, è stato molto bravo anche il presidente Langella che ha dato a mio fratello dato carta bianca per la costruzione della rosa e l'ambiente ha dato una mano, a differenza di quanto accade da altre parti: la gente è legata alla squadra, e quest'anno si è visto".

Credi sia stato questo mix il segreto vincente della Juve Stabia?
"La verità è che, nell'arco della stagione, non c'è stata una squadra che l'ha messa sotto, e i ragazzi non hanno mai sbagliato clamorosamente una partita: non ho mai visto prestazioni indecorose, anzi. Inoltre, sono stati primi praticamente dall'inizio e hanno sempre mantenuto un minimo di distacco dalle dirette concorrenti. E quando sei primo dall'inizio, qualcosa vuol dire: per me da gennaio in poi non è mai stato in discussione il primo posto".

Hai mai dato consigli tecnici a tuo fratello?
"Io e Matteo ci sentiamo mille volte al giorno, ma ha sempre scelto lui di testa sua, anche se ci confrontiamo molto: a esempio, su Adorante mi chiese un parere, e ha ascoltato quando gli ho detto, anche se era uno dei profili, come Mosti e Pierobon, che aveva già scelto a luglio, anche se poi, per una serie di eventi, sono arrivati dopo. Quel che di certo c'è, è che Matteo non fa mai scelte improvvisate, e son già sicuro che avrà un lungo elenco di calciatori per la B tra cui scegliere".

La paura che l'epilogo della favola Pordenone potesse influenzare negativamente il suo percorso non c'è mai stata?
"No, perché comunque già quando era a Pordenone aveva avuto tante richieste, ma non era mai andato via sia per questioni affettive che di formazione. È stata per lui una bella esperienza, ma il momento del salto era vicino".

Persone riservata e schiva, Matteo. Come lo descriveresti te che lo conosci anche nel suo privato?
"Può sembrare che stia parlando solo perché è mio fratello, ma di lui posso davvero dire solo bene. È un ragazzo serio, un grande lavoratore, una persona che si è spesso differenziata per fame e ambizione: è difficile che si accontenti, trova sempre nuovi stimoli per crescere e migliorare, perché ha davvero voglia di fare. È una persona umile, che bada molto al concreto, ma credo che le sue qualità umane lo abbiano reso molto capace anche nella gestione del singolo. Secondo me arriverà lontano".