Pavanel avverte la Triestina: "Penalizzazione pesante, ma ci sono spiragli

Pavanel avverte la Triestina: "Penalizzazione pesante, ma ci sono spiragliTMW/TuttoC.com
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di Laerte Salvini

La situazione della Triestina resta complessa e il tema della penalizzazione continua a pesare sul percorso della squadra. Un’analisi lucida arriva da Massimo Pavanel, figura che a Trieste conserva un valore speciale: l’alabarda, come ricorda Il Piccolo, "ce l’ha stampata sul cuore", e la sua presenza costante al “Rocco” gli consente di osservare l’Unione con piena cognizione di causa. Otto anni fa, all’Arezzo, gli riuscì l’impresa di salvare una squadra in Serie C nonostante una penalità di -15, un precedente che dà peso alle sue riflessioni.

Sulle differenze tra il caso amaranto e l’attuale situazione della Triestina, Pavanel osserva: "Noi cominciammo a essere penalizzati a campionato in corso. Questo ci permise di non allontanarci troppo dall’obiettivo, che era sempre lì, a portata di mano". Da qui la sua proposta: "Se si riuscisse a trovare la formula giusta per pagare le inadempienze dell’anno precedente, sarebbe più opportuno togliere un punto ogni partita fino a esaurimento della penalizzazione. Psicologicamente fa tutta la differenza del mondo". Un meccanismo, spiega, che consentirebbe alla squadra di non partire con un fardello che diventa via via più pesante.

Sul piano tecnico, Pavanel divide la questione in due livelli: qualità della rosa e forza mentale. "Devi avere una squadra da primi posti, perché devi tenere un ruolino importante. E poi è fondamentale l’aspetto mentale, ma Tesser su questo è molto bravo". Alla domanda se l’attuale Triestina abbia i requisiti per tentare la scalata, l’ex tecnico risponde: "Con tutti i giocatori sani e motivati la Triestina è una buona squadra, anche se manca di qualche giocatore con le caratteristiche giuste per essere completa".

C’è però un punto su cui intravede un margine di ottimismo: "Questo campionato sembra livellato rispetto alle squadre di medio-bassa classifica. Non ci sono tante che stanno scappando dalla zona calda. Se se ne prende una, si può stare nel range necessario". Uno spiraglio che Tesser conosce bene, altrimenti – afferma Pavanel – non avrebbe accettato una sfida così complessa.

Guardando a gennaio, le necessità appaiono chiare: "Serve qualcosa in attacco, ma direi anche in difesa". Il tecnico individua nel centrocampo il reparto potenzialmente più completo, a patto che alcuni elementi rendano secondo il proprio standard: "Se Voca, D’Urso e Kiyine facessero quello che hanno fatto in carriera, i cambi di valore ci sarebbero. Devono dare di più perché tutti devono contribuire alla causa".