Pres Brindisi: "Basta pagliacci in società, ecco cos'è successo con la fideiussione"

Il presidente del Brindisi, Daniele Arigliano, in conferenza stampa ha commentato le ultime vicende societarie, con la faticosa iscrizione in Lega Pro, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa, in particolar modo sul problema della fideiussione, risoltosi in maniera positiva: "Il nostro Brindisi in poco tempo ha fatto quattro balzi in avanti. Due anni fa il sottoscritto, detentore del 25% delle quote, completamente solo, chiedeva umilmente scusa a tutta la città. Abbiamo sperato tutti quanti insieme a un ripescaggio che fu un parto, con un Ferragosto terribile in attesa di ottenerlo. A distanza di un paio d'anni, purtroppo, mi sono ritrovato a vivere nuovamente momenti del genere per via del dilemma fideiussione.
Il motivo per il quale abbiamo tremato un po'? La cattiveria è tanta, l'invidia supera la cattiveria e purtroppo l'invidia è una malattia dalla quale non si può guarire. E purtroppo intorno a noi, nelle immediate vicinanze, c'è qualcuno che probabilmente non ha digerito benissimo la promozione del Brindisi. Abbiamo presentato una fideiussione assicurativa di primo livello che abbiamo dovuto garantire in maniera importantissima, più di una fideiussione bancaria. L'assicurazione ci ha chiesto più garanzie perché avevamo fretta.
E avevamo fretta non perché siamo sprovveduti ma perché fino a mercoledì prima della scadenza dell'iscrizione, in visura camerale, chi ha preteso di essere ringraziato da questa società ancora faceva i capricci a non voler lasciare il 5% delle quote. Io ho avuto a che fare con un bambino, le persone intelligenti sapranno chi è. Come si dice a Brindisi 'nu bellu ciucciu grande' che fino alla fine faceva dispetti. Quando si ha a che fare con la burocrazia, i dispetti bisogna metterli da parte. Abbiamo rischiato per 24/36 ore di tempo un patrimonio che neanche sapete quanto possa valere. Abbiamo sponsor e amici che ci hanno aiutato in prima persona, quando la situazione stava diventando stringente, anche con una telefonata. Abbiamo fatto quadrato cercando di capire come venirne fuori, visto che nel giro di 24 ore ci sono state richieste garanzie importantissime, oltre quelle che avevamo già presentato.
Credo che ognuno di voi abbia l'obbligo di sentirsi tifoso del Brindisi calcio, di non avere pagliacci in società, di non avere gente che approfitta del veicolo Brindisi calcio per i propri affari personali. Ho l'onore di avere gente intorno che crede fortemente in un progetto, con cui affronteremo una Serie C con un grande blasone, forse la più competitiva degli ultimi 25 anni. Avremo l'onore di ospitare, tra le nostre mura, società che fino a qualche anno fa militavano in Serie A e B.
Il tempo è passato da quella retrocessione del 13 giugno del 2021. L'anno più duro fu quello successivo, non fu semplice: ho dovuto sentire che ancora c'entrava qualcosa la vecchia dirigenza, ho portato avanti una compagine societaria monca al 25%, abbiamo salvato la categoria il primo anno, l'anno scorso dopo la salvezza in casa in curva fu esposto lo striscione 'ora il calcio che conta'. Pensiamo di aver risposto sul campo in maniera importantissima, di aver riportato 10mila persone allo stadio. Se chiudo gli occhi e torno a quei giorni, credo che poche persone avrebbero sopportato tutto questo. Perché, dopo i fratelli Barretta, unici veri presidenti tifosi, abbiamo avuto il buio più totale, anche se altri ci hanno fatto masticare un pochino di calcio. Ma non appena qualcosa non tornava nei loro conti economico-imprenditoriali, Brindisi non serviva più, veniva lasciata a un euro al primo che trovavano, era a rischio iscrizione, fallimento, a rischio di tutto. Invece qui, in maniera indistinta, abbiamo portato tutti avanti un progetto che oggi si chiama Lega Pro 2023-24.
Siamo una matricola e dobbiamo salvarci: mettiamocelo bene in testa e subito. Tutto quello che verrà, meglio della salvezza, sarà tutto in più. Nel progetto triennale che avevamo pensato dovevamo salire il prossimo anno, siamo stati bravi. Se questa società continua a seguire il modello seguito in questi anni, con una prospettiva di Lega Pro, quindi ambire a incontri di cartello importanti, partner commerciali che ci stanno accanto e una gestione oculata delle risorse, possiamo puntare ad avere una squadra che col tempo può affermarsi nel professionismo e dare soddisfazioni dal punto di vista sportivo. Ma non bisogna mai perdere d'occhio gli aspetti burocratici.
Detto ciò, continuiamo a essere Brindisi, continuiamo a credere in questo progetto. Non vi abbiamo mai deluso, pretendo che continuiate ad avere fiducia in questa società. Non abbiamo mai promesso l'oro ma sempre il giusto, dandovi sempre qualcosa in più ogni anno. Una società e una dirigenza che ama il Brindisi come questa, dalla Valle d'Aosta fino in Sicilia sarà difficile trovarla. Noi non vi tradiremo mai ma voi dovrete darci sempre la forza per crederci. Crediamoci e vi posso assicurare che faremo una stagione da Brindisi".
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