Promozioni e retrocessioni: quali potrebbero essere i verdetti della Serie C 2025/2026?

La stagione 2025/26 della Serie C italiana si preannuncia ricca di battaglie sia al vertice che in zona salvezza. Come da regolamento, le tre vincitrici dei rispettivi gironi otterranno la promozione diretta in Serie B, cui si aggiungerà una quarta squadra tramite i playoff.
Sul fronte opposto, retrocederanno complessivamente nove club: l’ultima classificata di ciascun girone scenderà direttamente in Serie D, mentre altre sei squadre saranno condannate dopo i playout (che coinvolgono dalla 16ª alla 19ª classificata di ogni girone). Gli spareggi di salvezza si disputano solo se il distacco in classifica tra 16ª e 19ª e tra 17ª e 18ª non supera gli otto punti; in caso contrario, la 18ª e/o la 19ª retrocedono senza play-out.
Di seguito un’analisi obiettiva dei tre gironi della Serie C 2025/2026 (suddivisi come sempre in Girone A, B e C) e delle ambizioni delle varie squadre in corsa. (Nota: la Serie C è organizzata dalla Lega Pro, con 60 squadre professionistiche divise in tre gironi su base geografica).
Girone A: duello al vertice e insidie sottovalutate
Il Girone A appare sulla carta uno dei più delineati in zona promozione. Molti esperti indicano Vicenza e Brescia (Union Brescia) come le principali candidate al salto di categoria. Entrambe hanno organici di alto livello per la categoria: il Vicenza, reduce da un secondo posto lo scorso anno, ha rinnovato profondamente la rosa iniziando un nuovo ciclo con mister Fabio Gallo, e la qualità complessiva lascia immaginare che possa puntare al primo posto senza troppi patemi. L’Union Brescia rappresenta la rinascita del calcio bresciano e ha già mostrato di avere mezzi importanti, partendo bene in campionato. Da non dimenticare poi il Cittadella, sceso dalla B e intenzionato a risalire immediatamente: anche se meno citata dagli esperti mediatici, la squadra veneta resta una delle “big” del girone grazie all’esperienza accumulata negli anni cadetti.
Tuttavia, il girone non si esaurisce in un duopolio: Lecco ad esempio ha iniziato forte (era capolista dopo quattro turni) e potrebbe inserirsi nella lotta al vertice. Anche Trento e Novara dispongono di organici solidi e ambiscono a campionati di vertice, come ha ricordato il difensore dell’Arzignano Alessio Milillo.
Proprio l’Arzignano Valchiampo, rivelazione della scorsa stagione (10º posto finale), incarna il folto gruppo di squadre di medio livello che puntano innanzitutto a una salvezza tranquilla, ma senza rinunciare a sognare qualcosa in più. «Il nostro obiettivo primario è la salvezza, cercando di fare più punti possibili. Una volta raggiunta, potremo pensare a qualcosa di più», ha dichiarato Milillo a inizio torneo.
Questo atteggiamento prudente è comune a club come Ospitaletto (neopromosse), Pro Patria (ripescata dopo la retrocessione ai playout) e Dolomiti Bellunesi, tutte realtà che lotteranno per mantenere la categoria.
Non mancano le possibili sorprese: secondo il direttore sportivo Francesco Lamazza, ad esempio, in avvio si sono messe in luce Pergolettese e Pro Vercelli, partite meglio del previsto.
L’equilibrio regna più di quanto ci si attendesse sulla carta e ogni punto peserà: «Il girone è molto equilibrato, più di quanto ci si aspettasse. Anche le Under 23 faticano, pur giocando bene, e i risultati sono imprevedibili» ha commentato Lamazza. In effetti, l’Inter U23, novità assoluta nel girone, e le altre seconde squadre presenti in Serie C rappresentano un’incognita: giocano un buon calcio ma pagano inesperienza e discontinuità, difficilmente lottando per le primissime posizioni.
Alla luce di queste considerazioni, Vicenza e Brescia restano le favorite dichiarate, ma dovranno guardarsi da più di un’insidia in un Girone A apparentemente “meno interessante” degli altri solo sulla carta.
Girone B: Arezzo in pole, ma occhio alle outsider
Il Girone B vede sulla linea di partenza una favorita d’obbligo: l’Arezzo. Gli amaranto, trascinati dall’entusiasmo di una piazza calorosa e dalla guida esperta di mister Cristian Bucchi, hanno allestito una rosa competitiva in ogni reparto e sono partiti a razzo (unica squadra a punteggio pieno dopo le prime giornate).
Non a caso Alessandro Calori, ex tecnico di categoria, ha dichiarato: «Nel Girone B c’è l’Arezzo che è forte e attrezzato. Non vedo tanta concorrenza. Può avere la spinta giusta». In effetti l’Arezzo, dopo aver sfiorato la promozione lo scorso anno, sembra avere tutte le carte in regola per puntare al ritorno in Serie B.
La concorrenza però non mancherà: tra le rivali più accreditate ci sono club blasonati come Perugia e Ascoli, entrambi reduci da stagioni travagliate ma decisi a risalire la china. Il Perugia in particolare ha mantenuto uno zoccolo duro di giocatori esperti e potrebbe crescere alla distanza, anche se nelle prime uscite ha mostrato qualche ritardo di condizione. L’Ascoli, piazza storica del calcio italiano, si ritrova inspiegabilmente in terza serie e farà di tutto per rendere il soggiorno in C il più breve possibile, potendo contare su un bacino d’utenza e ambizioni da categoria superiore.
Tra le protagoniste annunciate c’era anche la Ternana, ma il club rossoverde - fino a pochi giorni fa - era alle prese con seri problemi societari, tanto che aveva dovuto ridimensionare il budget cedendo diversi elementi di spicco.
Questa situazione di incertezza aveva reso la Ternana un’incognita: la squadra umbra ha comunque qualità per stare nei piani alti, ma molto dipenderà dalla ritrovata stabilità societaria e dall’entusiasmo dell’ambiente. Nel frattempo, altre formazioni stanno cercando di approfittarne. Vis Pesaro, ad esempio, con Roberto Stellone in panchina sta dimostrando di poter dare filo da torcere a tutti: «È una squadra ostica in casa e potrebbe dare filo da torcere all’Arezzo fino alla fine. Stellone sembra un allenatore da categoria superiore» nota Lamazza, sottolineando l’ottimo lavoro del tecnico pesarese.
Anche la neopromossa Ravenna ha sorpreso con un ottimo avvio, dimostrando che il salto dalla D non l’ha intimorita. Squadre come Torres (terza lo scorso anno) e Pianese restano competitive e puntano almeno ai playoff, mentre la Juventus Next Gen (Under 23 bianconera) può togliere punti pesanti a chiunque pur non avendo l’assillo del risultato a tutti i costi.
In zona salvezza, il Girone B vede diverse matricole determinate a giocarsi le proprie chance. Bra, Forlì, Guidonia Montecelio e Sambenedettese sono tutte neopromosse dalla Serie D (o ripescate) e il loro primo obiettivo è la permanenza in categoria. Queste squadre, insieme ad altre che nella scorsa stagione si sono piazzate nella seconda metà della classifica (come Carpi o Campobasso), sanno di doversi sudare ogni punto. Il campionato è lungo e imprevedibile: l’esperienza insegna che nel girone centrale gli equilibri possono cambiare rapidamente. Servirà continuità per tirarsi fuori dalle sabbie mobili dei playout.
Intanto l’Arezzo sembra la stella polare del girone, come l’hanno definita alcuni media nazionali, ma la storia della Serie C insegna che nulla è scontato e diverse inseguitrici sono pronte ad approfittare di ogni passo falso. Anche gli appassionati di scommesse seguono con interesse questo equilibrio: i pronostici per la promozione di Girone B attirano attenzione e bonus dedicati (basti pensare ad offerte come un codice promozionale Lottomatica per chi vuole puntare sulla favorita).
Girone C: troppe big per pochi posti
Il Girone C, il raggruppamento meridionale, si profila come il più incerto e competitivo della Serie C 2025/26. In pratica sembra quasi una “B2”, vista la concentrazione di piazze dal passato glorioso: Salernitana e Cosenza sono appena retrocesse dalla Serie B, mentre Benevento e Crotone hanno anch’esse militato tra i cadetti (e persino in Serie A) in anni recenti.
A queste si aggiungono club ambiziosi come Catania – risorto dalle ceneri e già protagonista di un’ottima stagione scorsa – e Foggia, altra società blasonata decisa a risalire dopo un periodo difficile. Con un tale parterre, molte società hanno investito pesantemente in giocatori di esperienza pur di primeggiare.
Il presidente del Benevento Oreste Vigorito, ad esempio, ha dichiarato apertamente di voler subito vincere il campionato, pur con scelte oculate: i sanniti hanno ingaggiato gente di categoria, affamata e di qualità, come l’attaccante Salvemini e il regista Maita, oltre a puntellare la difesa con elementi importanti (Scognamillo su tutti).
Anche il Catania si è mosso bene, assicurandosi bomber di spessore come Francesco Forte per non far rimpiangere i partenti.
Le favorite per la promozione diretta in questo girone, secondo gli osservatori, sono diverse. Alessandro Calori ha indicato il Catania come partito col piede giusto (sotto la guida di un tecnico navigato per la categoria, Domenico Toscano) e il Benevento tra le protagoniste, senza dimenticare l’Audace Cerignola, semifinalista playoff l’anno scorso e non intenzionata a fare da comparsa. Proprio il Cerignola ha adottato una strategia opposta al Benevento, cedendo molti big per rimpinguare le casse e ringiovanire la rosa, ma confidando di restare competitivo grazie a una gestione oculata e sostenibile.
La Salernitana, dal canto suo, può vantare un organico ancora ricco di nomi altisonanti per la categoria: in attacco sono arrivati calibri come Roberto Inglese e Franco Ferrari, giocatori che in Serie C possono fare la differenza. E se è vero che i granata hanno dovuto tagliare diversi esuberi pesanti a bilancio, possono comunque contare su un pubblico straordinario (oltre 10 mila presenze all’Arechi alla prima giornata) e sull’esperienza di direttori sportivi come Daniele Faggiano per tornare protagonisti.
Anche Cosenza e Foggia meritano rispetto: i calabresi stanno provando a riorganizzarsi nonostante un’estate complicata (ritiro iniziato in ritardo e una tifoseria in contestazione verso la proprietà), mentre i satanelli di Foggia hanno richiamato in panchina un tecnico amato come Delio Rossi per provare a rinverdire i fasti, pur sapendo che il blasone da solo non basta a vincere.
In mezzo a tante grandi, ci sono anche outsider e situazioni particolari.
Il Trapani, ad esempio, è partito con una penalizzazione di 8 punti che sulla carta ne farebbe una candidata alla retrocessione, ma la società siciliana ha reagito all’handicap costruendo una vera corazzata: il DS Mussi ha portato in granata quindici giocatori di categoria, formando un tridente d’attacco (Vázquez, Fischnaller, Canotto) da far invidia a molti. Se riuscirà a recuperare terreno in classifica (magari sperando anche in uno sconto della penalità), il Trapani potrebbe inserirsi almeno nella corsa playoff come mina vagante.
Da Bergamo è arrivata nel girone anche l’Atalanta U23, altra seconda squadra il cui obiettivo principale è far crescere i giovani talenti: difficilmente i ragazzi nerazzurri lotteranno per la vetta, ma potranno togliersi soddisfazioni e risultare arbitri della lotta promozione strappando punti alle big.
Sul fronte salvezza, le neopromosse Casarano e Siracusa dovranno adattarsi in fretta al professionismo per evitare di essere risucchiate in fondo alla classifica.
Allo stesso modo, così come Cavese, Giugliano e Team Altamura cercheranno di mettere fieno in cascina il prima possibile per allontanarsi dalla zona rossa. La battaglia per non retrocedere sarà feroce almeno quanto quella per salire di categoria, e in un girone così imprevedibile ogni distrazione può costare caro.
In definitiva, la Serie C 2025/2026 promette verdetti tutt’altro che scontati. Se nei gironi A e B sembra delinearsi una corsa principalmente a 2-3 squadre per il primato, il girone C vede un numero maggiore di pretendenti al titolo, rendendo arduo qualsiasi pronostico.
Il bello della Serie C è proprio questo: ogni stagione riserva sorprese e le gerarchie estive possono essere stravolte dal campo. Soltanto in primavera si avranno i verdetti ufficiali su promozioni e retrocessioni, ma sin d’ora è chiaro che ci attende un campionato avvincente e combattuto fino all’ultima giornata.
Nel frattempo, non resta che goderci la stagione e vedere quali squadre confermeranno le attese e quali invece smentiranno i pronostici iniziali. Di certo, la Lega Pro 2025/26 non farà mancare emozioni agli appassionati di calcio di tutta Italia
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