Girone C o B2? Quattro squadre promettono battaglia. Ternana, dalle stelle alle stalle: quale futuro per il club umbro?

Editoriale di oggi che si apre con un focus su un girone, quello meridionale, che si preannuncia particolarmente competitivo e interessante. La retrocessione di due piazze storiche come Salerno e Cosenza e la permanenza in categoria di realtà che potrebbero ambire a ben altri palcoscenici sta spingendo numerose società ad investire e a puntare su calciatori di comprovata esperienza e non a giovani di belle speranze. Prendiamo l'esempio del Benevento, evidentemente capace di imparare dagli errori del passato e a trovare una via di mezzo tra spese milionarie e under provenienti dal vivaio. Vigorito è stato chiaro: vuole vincere ma senza svenarsi e senza affidarsi ai grandi nomi che fanno vendere abbonamenti, ma che poi non portano punti in classifica. E così ecco Romano, Vannucchi e Salvemini, gente di categoria che ha fame, qualità e personalità per riportare in alto la strega, con un Maita in più a centrocampo, il colpaccio Scognamillo in difesa e la sensazione netta che non sia ancora finita. Bene il Catania che, in queste ore, ha ufficializzato l'ingaggio di Francesco Forte; centravanti che, se in forma, non farà certo rimpiangere i partenti e che in C ha nelle gambe una quindicina di reti. E poi non si può sottovalutare il Trapani. Qualunque presidente, con una situazione di -8 e tante big nel girone, avrebbe ridimensionato tutto puntando anzitutto alla salvezza. Invece il ds Pavone ha una credibilità tale da riuscire a portare in Sicilia quindici giocatori nuovi e tutti di categoria. In avanti Vazquez, Fischnaller e Canotto hanno tutto per essere l'incubo di tutte le difese, una corazzata che vuole colmare quanto prima il gap (sperando in una riduzione della pena) e candidarsi quantomeno per il ruolo di super favorita nei playoff. Sta lavorando bene anche Faggiano a Salerno. Inglese-Ferrari tanta roba per la C, in mediana Capomaggio dovrà dimostrare di non patire il passaggio da ambiente tranquillo a grande piazza: in quel caso sarebbe tridente di spessore in mediana con De Boer e Varone. La sensazione però è che manchi un top per reparto, il Capuano di turno in difesa tanto per intenderci. La retroguardia ha incassato 200 gol in quattro anni ed è lì che bisogna investire e fare il colpaccio, con l'auspicio di piazzare a stretto giro quella decina di esuberi che consentirebbero di risparmiare 10 milioni di euro. Il caso Daniliuc fa comunque riflettere. Tutti bravi i calciatori a chiedere aumenti e premi dopo mezza stagione buona, poi se devono partire in ritiro con una squadra che farà la C si sentono liberi di non rispondere alla convocazione di fare come vogliono.
Per loro una multa, visti i salari, è totalmente indolore: occorrono regole che tutelino i presidenti che spendono e non atleti strapagati e che talvolta non rispettano le tifoserie. Sta facendo una politica diversa, ma merita rispetto il Cerignola. Tanti big sono andati via, altri potrebbero partire, ma la dirigenza sta consentendo alla società di monetizzare e di rimpinguare le casse per una gestione futura virtuosa e senza affanni. Siamo certi che l'Audace sarà di nuovo protagonista.
Devono invece dare segnali Foggia e Cosenza. Nel primo caso il romantico ritorno di Rossi non è certo sinonimo di vittoria, a Cosenza invece i giocatori hanno dovuto pagarsi il viaggio per arrivare in ritiro e l'allenatore è stato ufficializzato un mese dopo la retrocessione. I tifosi chiedono a Guarascio di andare via, ricordino i calabresi che il blasone non basta per vincere i campionati e che la storia della Spal deve essere un insegnamento per tutti. Per quanto riguarda gli altri gironi c'è stata una mezza rivoluzione a Vicenza, conferma del fatto che con Gallo è iniziato un ciclo nuovo. Viste le avversarie dirette si può immaginare una vittoria a mani basse del girone A, per tanti motivi il meno interessante. Almeno sulla carta. Nel raggruppamento centrale, infine, Perugia e Ascoli sembrano animate da buone intenzioni, mentre la Ternana è ancora alle prese con problematiche che spingeranno il club a cedere altri calciatori top. E pensare che un mese fa la B sembrava ad un passo. Dalle stelle alle stalle,con Bandecchi che ha parlato chiaro alla città. Come andrà a finire? E un in bocca al lupo alla piazza di Trieste che, in virtù delle note problematiche, spera di non rivivere l'incubo di Taranto e Turris. Vicenda che, a quanto pare, ha insegnato poco.
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