Cosenza, Livorno, Rimini e Triestina: quattro grandi piazze con quattro grandi problemi

Il campionato deve ancora iniziare ma, in quattro piazze di C, le polemiche sono già all’ordine del giorno. E che piazze: Cosenza, Livorno, Rimini e Trieste, città di spessore con squadre blasonate. Situazioni diverse, è meglio specificarlo subito, ma andiamo con ordine, precisamente alfabetico.
A Cosenza, dopo la retrocessione, gli animi si sono accesi. Il fuoco che covava sotto la cenere e che veniva tenuto a bada dalle salvezze in extremis, è divampato in questi giorni. Tutti contro la società: bandiere, tifosi, istituzioni, stampa. Con l’addio di un dirigente storico come Marulla, con la nota di protesta dei giornalisti locali e quella, severa, del Comune.
Tutti a chiedere a patron Guarascio il perché di questo mutismo, il perché di una squadra così incompleta, con un direttore sportivo e un mister ancora da scegliere. Il tutto con un ritiro alle porte.
A Livorno il fuoco, al contrario, è divampato in un attimo: tutta colpa del nuovo logo, che ha lasciato di stucco i tifosi. Va bene il rebranding, il marketing e la modernità, ma quello scelto dalla nuova proprietà sembrava, onestamente, più il logo di una compagnia aerea che lo stemma di una storica società. E così, in fretta e furia, la proprietà è tornata sui suoi passi e ha indetto un referendum social per votare, fra quattro proposte, quella migliore. Come se non bastasse, nel bel mezzo della polemica è venuta fuori anche la grana Mazzoni: sembra che il club manager stia pensando alle dimissioni per motivi non ancora del tutto chiari. Il weekend amaranto, insomma, si preannuncia infuocato.
Chi respira, invece, è il Rimini, che ha evitato la messa in mora pagando gli stipendi di maggio. In ritardo, il che comporterà comunque una penalizzazione. Ma, almeno, in casa romagnola i soldi sono arrivati e sono stati spesi. Resta da capire come sarà la stagione alle porte e se i problemi siano solamente all’inizio o, si spera, alla fine.
A Trieste, infine, una boccata d’aria in mezzo a una situazione sempre perigliosa. Una mano, inaspettata, arriva dal calciomercato: la cessione di Adorante dalla Juve Stabia al Venezia fa benissimo alle casse societarie alabarde. I giuliani, infatti, detengono il 25% della rivendita. Una cifra stimata intorno ai 750 mila euro, importantissima in un momento così delicato. Non basterà sicuramente per il futuro ma una mano sicuramente la darà. Anche qui, però, resta da capire che futuro attende il club più a Nord-Est della C…
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