La Salernitana prova a rinascere. Il top player? Ad ora è Daniele Faggiano

Un giornalista, o presunto tale, può essere mai tifoso di una squadra di calcio pur mantenendo la propria imparzialità?
Eh, bella domanda.


Ma a questo giro ci proverò, anche perchè parliamo dell’unico affare di cuore di casa mia.

Perchè qualche giorno dopo la mia nascita all’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, mio padre, tenendomi in braccio, dalle finestre del reparto di maternità, sbirciava sull’Arechi e si godeva un Salernitana-Casarano deciso da una rete di Giovanni Pisano.
Insomma più granata di così; era destino.



Ebbene tutta questa prefazione non per fare il figo, o per dimostrare il mio snaturato, folle e sicuramente ossessivo senso di appartenenza, ma semplicemente per ribadire che con il club caro a patron Danilo Iervolino proverò ad essere sincero, crudo ma anche oggettivo. Anche se è difficile lo so.


 

E allora iniziamo. Il vero fuoriclasse di questa possibile rinascita della Salernitana, ha un nome e cognome, ossia Daniele Faggiano. Le sue parole in conferenza stampa di presentazione, ma anche durante quella con mister Giuseppe Raffaele, sono state pesanti, dirette e “croccanti”.
E i primi colpi messi a segno: Ferrari, Inglese e gli ormai prossimi Casasola e De Boer hanno dato un bel segnale all’intero panorama di terza serie.


Certo l’inserimento nel girone C (o forse nel girone B? Ndr) sarà cartina di tornasole per una società che dopo il doppio salto all’indietro (a maggio del 2024 era ancora in Serie A eh) prova a rinascere. L’inizio sembra essere promettente, ma sappiamo pure che in terza serie non si vince con le figurine, o con chi ha più valore su Transfermarkt, bensì con il gruppo e con gente che questo campionato lo conosce come l’Ave Maria.

La piazza è ancora scottata, verissimo. Ma Salerno è follia; e vuoi vedere che all'apertura della campagna abbonamenti troveremo qualche dato a sorpresa? Staremo a vedere.