AIA, che caos: via Ciampi per Orsato, tifoso del Vicenza anti VAR? Il caso Triestina conferma che il passato non insegna

Editoriale di oggi che si apre con le grandi novità per quanto riguarda il mondo arbitrale in serie C. Trova conferma quanto vi abbiamo raccontato oggi in anteprima, con la scelta del numero uno dell'AIA Antonio Zappi di cambiare tutto e di togliere a Maurizio Ciampi l'incarico di designatore. Una decisione assolutamente opinabile, visto che stiamo parlando di un professionista che ha saputo restituire credibilità e organizzazione al sistema riducendo al minimo proteste e lamentele e forgiando arbitri che stanno ben figurando in categorie superiori. Ma a destare perplessità è soprattutto il nome del sostituto, quel Daniele Orsato che in tempi nemmeno troppo remoti ha espresso la sua fede vicentina e che dunque si ritroverà a decidere anche per la "sua" squadra del cuore. Un qualcosa che rischia di alimentare la cultura del sospetto e quei retropensieri di cui nessuno avverte la necessità. E poi c'è un'altra questione ancora più importante: Orsato da sempre ha palesato una contrarietà all'uso del VAR e sceglierlo in C proprio nell'anno in cui la tecnologia sarà d'aiuto agli arbitri FVS (Football video support), sin dalla prima giornata è enorme contraddizione. Cosa ne penserà la FIFA? Cosa diranno le squadre inserite nello stesso girone del Vicenza e che, pur credendo fortemente alla buonafede e alla professionalità di tutti, saranno comunque portate ad avere qualche preoccupazione? E infine un altro interrogativo. Orsato era stato scelto come osservatore degli arbitri in tutti i campionati professionistici italiani con l'obiettivo di scovare e valorizzare i profili più interessanti: il cambio di ruolo dopo appena sei mesi è da interpretare come una bocciatura, ancor di più dopo un anno negativo per le giacchette nere? Davvero incomprensibile che in Italia e in uno sport in enorme difficoltà si vadano ad intaccare quelle poche cose che funzionano.
C'è poi il discorso della crisi economica. La Salernitana, con bilanci in regola e società solida, farà la C e ha perso la cadetteria a favore di una Sampdoria che, a dicembre 2024, aveva perdite per 41 milioni di euro. La Triestina, dopo essere stata iscritta, ha palesato una serie enorme di difficoltà e c'è addirittura chi teme un Taranto-Turris bis dopo mesi e mesi di proclami, avvertimenti e promesse di riforme. A Terni è in atto un cambio di società ed è dovuto intervenire l'ex presidente Bandecchi per mettere le cose a posto e favorire l'avvicinarsi di nuovi soci, ma anche altre società hanno pagato in ritardo gli emolumenti e rischiano di partire con una penalizzazione. Tre gironi da venti squadre ciascuno, sessanta società, alcune - va detto - con un bacino d'utenza ridotto all'osso e i soli giovani in campo senza investimenti concreti. Non sono un po' troppe? Quanto al mercato, la Salernitana ha formato una coppia d'attacco forse anche superiore a quella che Valentini ha tanto decantato in serie B. Perchè Ferrari-Inglese, se al top fisicamente, sono due giocatori che garantiscono una marea di punti. Un segnale alla concorrenza, soprattutto se dovessero arrivare anche Casasola, Capuano, Capomaggio e De Boer.
Si sta muovendo benissimo il Trapani che, pur partendo da -8 per vicende di natura giudiziaria, ha messo mano al portafoglio dimostrando d'aver imparato la lezione: meno nomi, più gente di categoria e giovani affamati. Siamo sicuri che alla fine Vicenza, Perugia e Benevento saranno ai nastri di partenza con un organico altamente competitivo, si aspetta invece qualche segnale concreto da Ascoli, Cittadella e Crotone. Piazze blasonate che però appaiono piuttosto immobili, mentre a Cosenza si fa ancora fatica a capire chi saranno il direttore sportivo, l'allenatore e i giocatori che dovranno lottare in un girone di fuoco come quello meridionale.
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