Top & Flop di Juve Stabia-Foggia

Si è conclusa la gara giocatra al "Romeo Menti" di Castellammare tra Juve Stabia e Foggia, valida per i sedicesimi di finale di Coppa Italia; successo dei rossoneri dopo i calci di rigore per 3-2. I pugliesi approdano agli ottavi di finale, dove affronteranno il prossimo 16 novembre in casa il Crotone, si interrompe l'avventura invece dei campani. Gara piuttosto bloccata e avara di emozioni nel primo tempo, è salita di tono nella seconda frazione dove le squadre hanno cercato di superarsi, non concretizzando le occasioni da gol avute. Nei supplementari il canovaccio non è cambiato, con l'affiorare della stanchezza "Vespe" e Satanelli hanno cercato il colpo risolutivo non riuscendoci, poi dagli undici metri ospiti più cinici rispetto alla Juve Stabia. Prosegue il magic moment del Foggia, che in campionato è imbattuto da quattro turni, mentre la Juve Stabia non vince da un mese e sta attraversando una fase di appannamento. In cronaca Nei padroni di casa il tecnico Leonardo Colucci deve fare a meno di Gerbo, Mignanelli, Tonucci ed Esposito oltre ad Erradi e Sarri. Confermato il 4-3-3 dove Caldore e Vimercati sono i centrali difensivi, Peluso e Dell'Orfanello sulle corsie esterne. Berardocco supportato dalle mezzali Altobelli e Carbone a supporto del tridente composto da Zigoni, Pandolfi e D'Agostino. Sull'altra sponda Fabio Gallo fuori Malomo, Papazov, Ursi e Di Noia, 3-5-2 il modulo scelto dove davanti a Dalmasso la linea difensiva era composta da Sciacca, Di Pasquale e Rizzo. Leo e Nicolao larghi sulle fasce, Odjer, Schenetti e Chierico in mediana, in avanti Ogunseye e Peralta. Prima frazione piuttosto avara di emozioni, le due squadre si annullanno per larghi tratti Tuttavia i padroni di casa hanno spinto maggiormente andando vicino al gol con un colpo di testa di Zigoni sopra la traversa. Gli ospiti si sono resi pericolosi al 31' incursione di Leo a destro a trovare la sponda di Peralta arriva a rimorchio Ogunseye, il suo sinistro da dentro l'area è stato respinto da Peluso. Al tramonto della prima frazione l'occasione più limpida la crea la Juve Stabia, destro di Pandolfi disinnescato da Dalmasso. Ad inizio ripresa il Foggia sembra avere l'inerzia del match, al 58' ci prova Peralta da fuori ma il suo sinistro esce a lato di poco alla destra di Russo. Poco dopo spunto di Nicolao sulla destra il suo cross a cercare Ogunseye, colpo di testa a lato. Attorno alla mezzora è la Juve Stabia a rendersi pericolosa prima con Pandolfi: il suo sinistro esalta i riflessi di Dalmasso. Altro grande intervento del portiere del Foggia al 84': cross di Dell'Orfanello a trovare la deviazione a colpo sicuro di Zigoni che esalta i riflessi di Dalmasso. Nei supplementari Petermann obbliga Russo alla deviazione, mentre Maselli da fuori sfiora l'incrocio. Il secondo tempo supplementare ci prova ancora Pandolfi ma non inquadra la porta, poi nei rigori l'errore di Costa sembra spalancare le porte degli ottavi alla Juve Stabia, ma la traversa di Scaccabarozzi e gli errori di Pandolfi e Ricci cambiano l'ordine delle cose. Vediamo i migliori e i peggiori del match:
TOP
Sergio Maselli (Juve Stabia): buono il suo impatto nel confronto nella ripresa, riesce a dare freschezza ed un pizzico di imprevedibilità alla manovra delle "Vespe". Prova anche la soluzione personale sfiorando l'incrocio con un bel tiro da fuori ben eseguito. Nella lotteria dei calci di rigore mantiene i nervi saldi segnando il primo penalty. PIGLIO GIUSTO
Joacquin Domingo Dalmasso (Foggia): Il portiere argentino risponde presente, il suo stile nelle uscite non è dei più eleganti ma fra i pali è reattivo salvando a più riprese i suoi durante i 120 minuti. Para tre rigori nella lotteria, trascinando i rossoneri agli ottavi di finale mostrando nervi saldi e grande concentrazione. EROE DELLA SERATA
FLOP
Giuseppe D'Agostino (Juve Stabia): va a corrente alternata, fa vedere buone cose intervallato da errori abbastanza banali. Graziato dal direttore di gara per un suo intervento completamente fuori tempo su Nicolao, un giallo un tantino generoso il suo. Gara comunque generosa e volitiva la sua fino a quando rimane in campo. TROPPA IRRUENZA
Giacomo Sciacca (Foggia): fino a quando rimane in campo, soffre nella sua zona di competenza soffre la vivacità di Pandolfi, il quale lo soffre sistematicamente, strappando nella sua zona di competenza. Non riesce a fare meglio nel corso della seconda frazione, Gallo lo toglie e la mossa si rivela vincente. INCERTO
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