Carrarese, il "Dei Marmi" riapre: tutto è bene quel che finisce bene

16.12.2018 06:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
Scorcio del 'Dei Marmi'
TMW/TuttoC.com
Scorcio del 'Dei Marmi'

Alla fine chi punta i piedi vince. Anche se, in un paese civile, non occorrerebbe sempre alzare la voce come ha dovuto fare la Carrarese, sarebbe tutto molto più semplice se chi di dovere rispettasse almeno la parola data. Almeno quella. E nei tempi stabiliti.
Avvolgiamo un attimo il nastro a quella che è stata l'ultima settimana della capolista del Girone A, prossima al confronto interno contro la Robur Siena.
Come noto, i marmiferi hanno iniziato la stagione in esilio forzato al "Mannucci" di Pontedera, causa l'indisponibilità dello stadio "Dei Marmi", non agibile nel settore ospiti a causa di una defezione circa le uscite di sicurezza: lavori spettanti all'amministrazione comunale, protrattasi più del dovuto, nonostante la stessa avesse garantito al club che immediatamente dopo il derby di Pisa sarebbero stati ultimati, per poter consentire agli uomini di Baldini di giocare davanti al pubblico amico. 



Ma non è tutto così semplice come può apparire. La Carrarese, infatti, non aveva potuto poi più giocare al "Mannucci", anch'esso alle prese con alcuni lavori e quindi lasciato solo al Pontedera, trovandosi costretta a disputare due gare interne, il big match contro il Novara e la gara con l'Albissola, a porte chiuse: per il regolamento federale, si intende gara a porte chiuse anche quella dove, per motivi come l'inagibilità di parte dell'impianto, non può essere ospitata la tifoseria ospite. Poi la deroga contro il Pisa, ma il caos contro la Pistoiese: lavori non completati, stadio chiuso. 
E grosso problema, perché le norme non consentono la disputa di oltre tre match ufficiali, siano essi di campionato o di Coppa, a porte chiuse, pena l'esclusione dal torneo: va da sè che le gare citate - eccezion fatta quella col Pisa, in deroga - sono appunto tre.
Una settimana di ansia, lo sfogo di Baldini ("finché avrò forza, mi vado a incatenare dentro al comune e loro devono andare a casa: loro vogliono la battaglia con me, ma io sono un pazzo, non sono capriccioso, sono pazzo. Quando mi toccano la mia passione e i miei valori sono pronto a morire, porca di quella t***a, mi fanno un c***o a me quei grillini li. La Carrarese è dei carrarini, di chi ha passione. E non mi devono rompere i c******i a me, io non mi arrendo"), poi una sorta di miracolo, che, ripetiamo, avrebbe potuto evitare tanti strascichi se, come detto proprio dal tecnico, ognuno si fosse preso da subito le proprie responsabilità.

Il peggio, comunque, è stato scongiurato. I lavori allo stadio sono stati ultimati, e nella mattinata di ieri è arrivato l'ok della Commissione Infrastrutturale: si può giocare, anche davanti al pubblico amico che comunque, neppure nella perenne trasferta, avevano fatto mancare il proprio supporto alla squadra.