INTERVISTA TC - Robur Siena, Gerli: "Possiamo giocarci le nostre carte"

21.03.2019 19:10 di  Niccolò Anfosso   vedi letture
INTERVISTA TC - Robur Siena, Gerli: "Possiamo giocarci le nostre carte"
TMW/TuttoC.com

Metodista, regista, mediano e ora...mezz'ala: nominatelo a vostro piacimento, ma Fabio Gerli, centrocampista classe 1996, in forza alla Robur Siena, sa svolgere tutti i ruoli del centrocampo. E quest'anno, dopo essere stato il perno assoluto della mediana toscana nella scorsa stagione, sta ritrovando una forma che nella prima parte di campionato è mancata, complice un problema muscolare che lo ha tenuto lontano dai campi per 11 partite. Ma il giocatore scuola Lazio, recentemente, sembra essere ritornato sui suoi standard: a testimoniarlo sono anche le due reti messe a segno contro Pistoiese e Pro Vercelli. A tal proposito, ai microfoni di Tuttoc.com, Gerli ha raccontato l'andamento della propria annata e di quello della squadra, andando a commentare anche la difficile situazione del calcio italiano.

Fabio, dopo un avvio di stagione post situazione ripescaggio molto difficile per la squadra, avete trovato la quadratura del cerchio. E si può affermare che la Robur, adesso, sta affrontando un campionato di tutto rispetto.
"Sì, era immaginabile trovare delle difficoltà all'inizio, perché comunque con tutto quello che era successo quest'estate, in più collegato al fatto che avevamo cambiato buona parte della squadra, perché eravamo in pochi rimasti dall'annata precedente. Quindi era preventivabile un inizio con fatica. Poi dopo pian piano abbiamo trovato la quadratura e adesso secondo me siamo una squadra matura che sta facendo dei buoni risultati".

Da un punto di vista prettamente tecnico, come valuti il gruppo di quest'anno rispetto a quello dell'anno scorso?
"Mah, secondo me eravamo un'ottima squadra l'anno scorso e la siamo anche quest'anno. In questa stagione probabilmente abbiamo più alternative in tutti i ruoli e se mancano dei giocatori, chi li sostituisce fa a sua volta ottime prestazioni. Quindi la differenza è essenzialmente questa: il fatto di aver più ricambi rispetto all'anno scorso".

A livello personale, la tua stagione è stata caratterizzata da un infortunio che ti ha tenuto fuori circa quaranta giorni. Ultimamente hai segnato due reti (contro Pistoiese e Pro Vercelli, ndr). Come valuti la tua annata rapportata a quella che hai fatto lo scorso anno?
"È stata una stagione un po' travagliata rispetto a quella dell'anno scorso. Sia per l'inizio, in cui non siamo partiti alla grande a livello di gruppo e quindi anche le mie prestazioni non potevano essere ottime. In più io sono stato fermo un paio di mesi: quindi la mia stagione è iniziata a tutti gli effetti dopo gennaio. E per questa seconda parte posso ritenermi soddisfatto perché comunque ho ritrovato continuità e pure due goal che spero non siano gli ultimi".

Quest'anno in cabina di regia, al tuo fianco, si è aggiunto un altro giocatore: Tommaso Arrigoni, che ha fatto un'ottima stagione con la Lucchese prima di trasferirsi, proprio in estate, al Siena. Mister Mignani ti ha trovato una posizione alternativa, che sai fare molto bene. Come ti trovi nel ruolo di mezz'ala? Perché noi siamo abituati a vederti giocare da regista.
"Sì, diciamo che mi trovo bene. E' un ruolo diverso. Quello di centrocampista centrale davanti alla difesa è tutto un altro modo di giocare. Probabilmente è quello che faccio meglio e che ho sempre fatto, però mi sto comunque adattando al ruolo di mezz'ala: se imparo a farlo perbene (il ruolo di mezz'ala nel centrocampo a tre, ndr) è una posizione in cui posso togliermi delle soddisfazioni e magari può diventare un ruolo che saprò fare a tutti gli effetti nel corso della mia carriera. La cosa certa è che va interpretato sicuramente in maniera diversa rispetto alla posizione di mediano. Spero di migliorare ancora perché ho ancora possibilità di crescere".

Passando ad una considerazione generale sul calcio italiano, in particolar modo sulla terza serie, con il Pro Piacenza fallito e altre squadre sull'orlo del baratro. Qual è il tuo giudizio personale su quanto sta vivendo il calcio italiano in tutto e per tutto. Perché la scorsa estate è stata veramente tremenda sotto tutti i punti di vista. 
"Diciamo che quest'estate c'è stato un vero e proprio disastro, perché comunque in terza serie si è fatto l'impensabile e l'impossibile. È successo che ci sono state delle squadre fantasma, vedi l'Entella, che fino a novembre non sapeva se giocare o meno. Ma il discorso vale anche per noi e le altre squadre aspiranti al ripescaggio, che siamo stati incerti fino alla fine, anche a campionato iniziato, se giocare in una categoria o in un'altra. Secondo me è una situazione che non può accadere nel calcio professionistico, perché una società deve sapere, nel costruire la rosa, che campionato andrà ad affrontare: non può rimanere con il dubbio fino alla fine senza sapere in che serie giocherà. Il problema è che cambiano molte cose, come gli introiti economici, regole sui giovani e tante altre situazioni. Quindi adesso spero che con il cambio di Federazione si ritrovi un po' di ordine".

Ritornando al campo: sabato appuntamento al Comunale di Chiavari (diretta sul nostro portale, ndr) contro la Virtus Entella, capolista del girone e tua ex squadra. Ed è una sfida che si presenta da sé: per il primo posto, voi avete un solo risultato, la vittoria, dal momento che i liguri hanno ancora due sfide da recuperare e un notevole vantaggio rispetto a voi. È un'ultima spiaggia per il primo posto?
"Noi non dobbiamo pensare che è la nostra ultima spiaggia; sappiamo che è una partita importante ma che non è comunque decisiva. E la nostra squadra non è stata costruita per ammazzare il campionato e per arrivare prima come abbiamo iniziato. Loro invece sono stati costruiti per vincere il girone: sarà quindi una partita che darà maggior pressione a loro rispetto a noi. Il nostro compito è quello di giocare spensierati, sapendo che sarà una sfida importante ma che abbiamo altre possibilità per giocarci le nostre carte".