Lucchese, stavolta il pisano... è stato meglio averlo all'uscio

23.03.2019 06:00 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
Lucchese, stavolta il pisano... è stato meglio averlo all'uscio
TMW/TuttoC.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoLegaPro.com

Il campanilismo in Toscana è da sempre molto acceso.
Per tradizione. Per cultura. Per l'eccellente goliardia che il popolo del Granducato ha sempre mostrato.
Uno dei tanti detti recita quanto segue: "Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio" (con conseguente risposta dei pisani, "Che Dio vi accontenti"), ampiamente sdoganato anche all'interno degli stadi.



Tra le grandi rivalità, c'è sicuramente quella tra Lucchese e Pisa, con la frase prima citata, ironicamente usata proprio nel derby che recentemente si è giocato all' "Arena Garibaldi", terminato sullo 0-0. Ma viene da dire che, almeno per una volta, per i lucchesi, è stato meglio avere il pisano all'uscio. Come è noto, il club versa in disastrate condizioni economiche, ha una grossa spada di Damocle sulla testa che risponde al nome "esclusione dal torneo" e vive di settimana in settimana: intanto, però, la gara odierna contro la Pro Patria è sicuro che si giocherà. Anche con l'acqua calda, che ultimamente era mancata ai giocatori nel post allenamento. A causa di un insoluto superiore ai 20mila euro, il "Porta Elisa" era senza gas, ma a coprire la spesa, per poter normalizzare quel che era possibile normalizzare, ci ha pensato Devitalia Telecomunicazioni, azienda leader del settore delle Telecomunicazioni in Toscana e non solo, e da due anni sponsor tecnico della Pantera.
Da notare, però, che la sede legale e operativa della stessa è a Migliarino (Pisa).

Ironia della sorte, si potrebbe dire. Ma ormai le ironie contano poco, come spesso abbiamo ricordato arriverà il momento nel quale qualcuno dovrà guardare in faccia quei ragazzi e quei pochi dipendenti che stanno mandando dignitosamente avanti una barca che pare affondare lentamente prima di arrivare al porto: a poco servirà guardarsi in faccia, ma c'è chi potrà stare a testa alta e chi, invece, dovrà abbassare lo sguardo.