Pro Vc, Gardano: "Il playout non è una bella minestra, facciamocela bastare"

Chiamato nuovamente a guidare la prima squadra della Pro Vercelli, a due anni di distanza dall'ultima volta, Massimo Gardano avrà a disposizione due gare per salvare le bianche casacche. Il tecnico ha parlato nell'antivigilia del playout contro la Pro Patria: "Non sono tornato perché, in realtà, non me ne sono mai andato. Il momento dice che dobbiamo affrontare una partita decisiva e dobbiamo tirarci su le maniche per affrontarla nel miglior modo possibile. L'altra volta ero subentrato a dieci partite dalla fine, stavolta ci sono solo due gare secche e non si possono fare troppi calcoli. In 180 minuti fai poco da allenatore, fai più da persona che aiuta e si mette a disposizione perché è impossibile dare un'idea di gioco e una filosofia in così pochi giorni. Ai ragazzi ho chiesto di stare tranquilli e di non adagiarsi sul doppio risultato, ma di restare dentro la partita senza fare stupidaggini perché poi si pagano, come ci successe due anni fa nella partita contro il Mantova. Come dico sempre io, non è finita finché non è finita".
Sulla condizione del gruppo: "Abbiamo recuperato tutti. Se si gioca un playout significa che ci sono stati problemi durante il percorso ma evidentemente li ha avuti anche la Pro Patria, altrimenti non sarebbe qui ora. Non giochiamo contro il Real Madrid, giochiamo contro una squadra che ha le nostre stesse difficoltà e che si sveglierà sabato mattina con la preoccupazione di dover affrontare uno spareggio salvezza. Sarà una partita alla pari, non dobbiamo permetterci di pensare a cosa è stato e cosa non è stato".
Gardano spiega su cosa sta lavorando in questi giorni: "Il mio compito è quietare le situazioni, dobbiamo azzerare tutto. Se c'è stato un cambio di allenatore significa che una parte è contenta e un'altra parte preferiva chi c'era prima. Dobbiamo compattarci e puntare all'obiettivo comune. Oggi ci sono io, a qualcuno non piacerà ma la minestra è questa. Il playout non è una bella minestra, però oggi bisogna saziarsi di questa e farcela bastare, per poi il giorno dopo alzarsi e trovare qualcosa di migliore. A me non interessa se ci sarò e cosa farò l'anno prossimo, mi importa solo di aprire il giornale e vedere che la Pro Vercelli è nella pagina della Serie C".
Sul campionato di C: "Questo campionato è molto particolare. Le prime 3-4 hanno rose più attrezzate, le ultime 2-3 hanno valori un po' più bassi, ma dall'ottavo al quindicesimo posto hanno tutte valori simili. Magari una ha un attaccante che segna sempre, un'altra ha un gran portiere oppure ha azzeccato la campagna acquisti. La differenza la fa il percorso, perché possiamo fare mille discorsi di filosofia ma sul campo vanno gli esseri umani e non è detto che tutti reagiscano allo stesso modo quando li sposti da un contesto. Prendiamo l'esempio della nostra Primavera, oggi siamo avanti a squadre che hanno speso venti volte quello che spendiamo noi, come Spal o Venezia, eppure siamo salvi".
Sulla Pro Patria: "Avranno le nostre stesse preoccupazioni, l'unica cosa che temo è l'imprevedibilità delle situazioni, perché l'imponderabile è sempre dietro l'angolo. Dobbiamo essere bravi anche nei confronti di questa cosa qua".
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