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Ds Samb: "Cambiato mister con dispiacere, qui Palladini è una bandiera"

Ds Samb: "Cambiato mister con dispiacere, qui Palladini è una bandiera"TMW/TuttoC.com
© foto di Matteo Ferri
Oggi alle 11:45Girone B
di Lorenzo Carini

Stefano De Angelis, direttore sportivo della Sambenedettese, è intervenuto ai microfoni di 'A Tutta C' per analizzare il momento della formazione rossoblù e, più in generale, dare uno sguardo all'intero campionato di Serie C.

Che bilancio si può fare di questa prima parte di campionato della Samb?
"Sapevamo che sarebbe stata un'annata particolare, anche perché la società è nata due anni e mezzo fa. In questa piazza si respira calcio e le pressioni sono tante. Siamo partiti bene, nell'ultimo periodo non abbiamo raccolto punti per demerito nostro: forse abbiamo dilapidato quanto fatto di buono prima, ma continuiamo con il nostro progetto. Il nostro obiettivo è quello di consolidarci e continuare a crescere di anno in anno".

Quale partita le ha dato più soddisfazioni? E più rimpianti?
"Giocare due derby, uno di Coppa Italia, è stata un'emozione forte. In campionato abbiamo giocato alla pari, avendo le nostre occasioni, e il pubblico ci ha accolto in 1.000 allo stadio ringraziandoci per la prestazione. Le due società hanno fatto di tutto per consentire che si facesse un derby a porte aperte, ma purtroppo non è stato così neanche in Coppa Italia. Spero che in futuro possano esserci delle considerazioni diverse: non è successo niente neanche fuori, spero che questo sia servito in previsione del ritorno. Da quelle partite abbiamo pagato qualcosa, forse lo scotto del derby essendo una squadra giovane d'età e in termini di esperienza. Non abbiamo mai preso imbarcate, c'è sempre stato il rammarico dell'episodio ma se succede più volte significa che è un nostro difetto. Nelle ultime otto partite potevamo raccogliere di più".

Cosa dobbiamo aspettarci dal mercato?
"Abbiamo cambiato mister con grande dispiacere, Palladini è una bandiera a San Benedetto. Abbiamo fatto una scelta forte prendendo D'Alesio che ha 33 anni, crediamo nei giovani. Ora abbiamo Pontedera e Vis Pesaro, poi ci metteremo al tavolo con il mister: faremo qualcosina, abbiamo già delle nostre idee. Se si può migliorare la rosa, la società lo farà. Ci sta che magari un allenatore nuovo apprezzi chi ha giocato meno o viceversa, cinque mesi di lavoro ci hanno fatto capire dove possiamo andare a fare delle correzioni. Si cercherà di sbagliare il meno possibile, ma questa squadra ha bisogno di qualcosa".

Che campionato stiamo vivendo?
"Sono campionati un po' anomali, negli ultimi due o tre anni ci sono state squadre fallite durante la stagione. E' normale che ci si stia cercando di evolvere il meglio e capire cosa si possa fare per migliorare. E' giusta la politica dei giovani, ma io intendo quelli di qualità tra dirigenti e calciatori: così si può creare qualcosa. Ci vuole un giusto mix, il giovane ti permette di aspettarlo e di costruirlo, partendo dal basso. Così si può provare a essere sostenibili, cosa che nel calcio di oggi in Serie C non è semplice".

Taranto, Turris e ora Rimini: cosa si deve fare per evitare nuovi casi del genere?
"Marani sta cercando di portare una politica diversa e la condivido in pieno, perché io sono sempre per quelli che cercano di fare qualcosa e non per quelli che si adattano. Le scelte vanno fatte, anche se magari certe volte sono impopolari. Prima nessuno si prendeva la responsabilità nel fare e nel dire, nel mio piccolo ragiono alla stessa maniera perché non sbaglia chi non agisce o non dice. Cominciare a fare qualcosa è un segnale. Cosa si può fare? Ci sono i soliti personaggi che girano, ma gli si permette ancora di stare dentro a questo mondo. Il problema è proprio lì. Se ho 100 euro, devo spendere per 100 euro e non per 200".

Tornando al Girone B, come vede Arezzo e Ravenna?
"L'Arezzo ha grandi qualità e una proprietà importante, ha tenuto la base della scorso anno e l'ha migliorata con giocatori di categoria: sta rispettando il pronostico con un allenatore esperto. Il Ravenna ha un progetto importante, giocatori forti e solidi per la categoria: hanno trovato autostima dopo le prime giornate, sono sempre stati attaccati al carro assieme all'Ascoli. I bianconeri sono un po' staccati, ma non sono tagliati fuori: forse sono quelli che giocano meglio, ma Arezzo e Ravenna giocheranno per vincere il campionato e staranno agganciate fino alla fine".

Cosa si aspetta dalla Sambenedettese nel prossimo turno?
"Mi aspetto di ritrovare quella spensieratezza e quel coraggio che abbiamo perso strada facendo. Il mister avrà tempo di lavorare una settimana con la squadra e di far capire quello che vuole e cerca. A Pontedera spero di rivedere la Samb di uno o due mesi fa e di andarci a giocare le nostre chance, sapendo che dall'altra parte troveremo una squadra che ha lo stesso spirito nostro e ha appena cambiato allenatore. Guardiamo in casa nostra, nelle prossime due gare dovremo cercare di dare il massimo".