Pres Arezzo a muso duro: "Se a qualcuno non sta bene che siamo lassù basta dirlo, arbitraggi pazzeschi"
Dopo il 3-3 col Pineto e un arbitraggio discusso, il presidente dell’Arezzo, Guglielmo Manzo, si è presentato in sala stampa proprio per commentare le scelte arbitrali, lasciandosi andare a un duro sfogo: “Se a qualcuno non sta bene che l’Arezzo stia lassù basta che ce lo dicano, ci mettiamo l’anima in pace e andiamo avanti. Perché quello che sta succedendo all’interno delle nostre partite è scandaloso. Quando dico che è scandaloso non perché hanno negato un rigore o cose del genere. Ma lo dico perché alcune direzioni di gara sono pazzesche.
Se noi abbiamo questo benedetto VAR per andare a rivedere quello che succede e domenica scorsa, a Livorno, ci danno un rigore con mezzo metro di fuorigioco, vuol dire che c’è qualcosa che non va. Perché non posso pensare che tutta Italia ha visto quel fuorigioco e l’arbitro che sta lì, con un monitor a disposizione, non riesce a identificarlo. La settimana scorsa mi sono detto ‘vabbè, è stato uno sbaglio’. Ma oggi è stato pazzesco. Il secondo rigore contro nemmeno nei campi di periferia lo danno. E poi tutto l’andamento della partita.
Io non voglio favoritismi, non li ho mai voluti, però voglio giocarmela alla pari con tutti. Rispetto gli avversari e voglio giocarmela con loro fino alla fine. Ma non posso giocare sempre 12 contro 11, questo non ha alcun senso. Mi farò sentire nelle stanze dove posso farmi sentire ma adesso è arrivato il momento che tutto il popolo aretino sa che la società interverrà pesantemente dove può intervenire. Perché adesso basta: essere trattati come l’ultima ruota del carro non va bene. Voglio essere trattato come gli altri, né più né meno. O ci mandano gli arbitri che hanno gli attributi giusti per arbitrare le partite importanti con una squadra importante, altrimenti cambiassero mestiere. Non voglio essere favorito ma nemmeno sfavorito.
Ai ragazzi ho detto di stare su con la testa perché noi sabato saremo campioni d’inverno, su questo non c’è dubbio. Ma non è questo il fatto. Noi andremo in Sardegna a giocarcela fino alla morte ma il problema è che non posso vedere 24 ragazzi che hanno combattuto come leoni aver combattuto in campo in 12 contro 11. Non va bene questo. Ma non è oggi, noi siamo stati tranquilli e sereni per tutto il girone d’andata. E ce ne hanno fatti di torti, posso elencarli uno per uno. Ma ci siamo sempre detti che è umano sbagliare, di stare tranquilli e di fare il nostro.
Ma oggi no, ora non ci sto. E non mi riferisco a favoritismi verso Ravenna e Ascoli, sto parlando dell’Arezzo Calcio e del fatto che dev’essere trattato come gli altri. Se tutti vengono trattati allo stesso modo, alla fine il campionato lo vincerà il più bravo”.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
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