DG Monterosi: "Così sistema non regge, volevamo smuovere le acque"

Fabrizio Lucchesi, direttore generale del Monterosi, ha parlato a Radio Punto Nuovo della prossima gara contro l'Avellino e non solo. Le sue parole riprese da tuttoavellino.it: "Come ci si avvicina a questa partita? Ci si avvicina con l'entusiasmo di chi gioca contro una grande squadra. Sappiamo che sarà una partita difficile, abbiamo rispetto di tutti e nello stesso tempo cercheremo di mettere in difficoltà gli avversari. Veniamo da un periodo con tanti infortuni, rosa un po' corta. E stiamo faticando un pochino. Ma il nostro obiettivo resta quello di salvarci all'ultima giornata. Il campionato è più livellato verso l'alto. Il Catanzaro è più forte del Bari dell'anno scorso. Alzerà un po' la media salvezza, ma è un campionato equilibrato e classifica corta, dove se vinci una partita sei ai playoff, ne perdi due e sei ai playout. Quindi c'è da lottare su ogni campo, non ci sono partite scontate e ogni gara sarà equilibrata. Avellino è una piazza che vuole tanto, che merita tanto, che ha storia e blasone e quindi quando i risultati non arrivano le difficoltà e la pressione aumentano. Dobbiamo essere attenti e fare la nostra gara, con compattezza e determinazione, per venire a capo di questa partita.
Il mercato di gennaio è apparente facile, invece è molto difficile perché tu cerchi di lavorare per migliorare la squadra, invece spesso peggiori le cose. Il blasone di Avellino è tanto e quindi non è mai facile migliorare le cose. Spesso si hanno le soluzioni in casa, dove magari qualche giovane sta facendo bene, dare fiducia ai propri ragazzi può essere una soluzione. Invece di andare a prendere un giocatore altrove dove magari poi deve integrarsi e ci sarà bisogno di tempo. Bisogna dare ascolto all'allenatore, a se stessi, alle esigenze del club. Costruire programmando? Si deve fare. L'esempio del Catanzaro è quello giusto, costruire step by step per poi arrivare ad arricchirla un po' alla volta. Quando si programma, spesso si fa bene e si vince. In una piazza come quella dell'Avellino, si deve fare. Quando in una piazza del genere, ci saranno almeno 400 tifosi al seguito, nella domenica che precede la settimana di Natale, alle 12.30, quando si gioca la finale del Mondiale nel pomeriggio, vuol dire che è amore. E questa passione dei propri tifosi devono spingere anche la società e i calciatori a puntare ad obiettivi importanti. Riforma bocciata? Noi siamo una cenerentola del calcio italiano e quindi volevamo un cambiamento. Il sistema così come è non regge e quindi avevamo votato a favore della riforma Ghirelli, per smuovere le acque".
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