Potenza, De Giorgio: "Picerno squadra che ha diverse soluzioni"

Potenza, De Giorgio: "Picerno squadra che ha diverse soluzioni"TMW/TuttoC.com
Oggi alle 16:30Girone C
di Laerte Salvini

Non è un derby come gli altri. Per il Potenza la sfida al Picerno rappresenta l’occasione per tornare a conquistare i tre punti dopo il pareggio con il Crotone e per affrontare al meglio un tour de force che vedrà i rossoblù impegnati anche contro Siracusa e Atalanta U23.

Mister Pietro De Giorgio, nella conferenza stampa della vigilia, ha messo subito in chiaro le intenzioni della squadra: “Siamo due squadre vogliose di fare risultato pieno, il Picerno ha perso l’ultima partita e noi siamo arrabbiati per qualche punto perso anche perchè almeno due punti in più ce li meritiamo; sarà una partita ad alta intensità sia sotto il livello agonistico che motivazionale e che si carica da sola, una gara importante che dobbiamo vincere”.

Un avversario che il tecnico considera insidioso per qualità e organizzazione: “Il Picerno è una squadra che sta portando avanti un progetto tecnico con i principi che sono molto simili a quelli dell’anno scorso, è una squadra che non offre punti di riferimento in avanti con due attaccanti molto mobili ed esterni che occupano diverse zone di campo con Esposito a cui piace giocare dentro il campo così come Energe; è una squadra che ti tiene attiva perchè ha diverse soluzioni sia per vie centrali che esterne, ci vuole attenzione e la voglia di non prendere gol deve essere massimale”.

Sul tema delle difficoltà difensive, De Giorgio ha allargato la riflessione: “Guardando i numeri dell’anno scorso, a parte Trapani e Benevento, ci sono squadre che hanno subito più gol e mi viene da pensare che sta cambiando anche il modo di giocare in Serie C con le squadre che sempre meno utilizzano il 3-5-2 ma al di là del modulo che lascia il tempo che trova ma sono in pochi a rinunciare alle tre punte. Mi sento di dire che siamo avanti perchè abbiamo questo progetto lo scorso anno ma nulla toglie che dobbiamo subire meno gol e questo non deve essere un alibi”.