Arbitri, si scelga sempre la strada del dialogo. A Renate una triste conferma: il ds non paga mai quando un allenatore fa flop

30.03.2024 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Arbitri, si scelga sempre la strada del dialogo. A Renate una triste conferma: il ds non paga mai quando un allenatore fa flop
TMW/TuttoC.com

Editoriale di oggi che si apre con un focus sugli arbitri e su alcune polemiche che dovrebbero indurre tutti a ripristinare un clima di serenità e collaborazione nel rispetto dei tifosi sugli spalti, delle società che investono e di chi si gioca tanto domenica dopo domenica. La premessa è d'obbligo: stiamo parlando di professionisti validi, in buona fede, che non godono dell'ausilio della tecnologia e che possono commettere errori che vanno accettati senza utilizzarli come alibi per giustificare una sconfitta o il mancato raggiungimento di un obiettivo. Tuttavia, se periodicamente allenatori, dirigenti, presidenti o giocatori affermano di essere stati apostrofati in malo modo è obbligatorio approfondire la questione e capire dove sia la verità. Agli arbitri il compito di improntare il proprio percorso sul dialogo e sulla consapevolezza che la tensione agonistica può spesso giocare brutti scherzi ai ventidue contendenti. E se i direttori di gara possono avvalersi dei cartellini per risolvere le problematiche, dall'altra parte c'è solo l' "arma" della parola, della protesta pacifica. A Ciampi, ottimo designatore che ha ereditato una situazione complessa lavorando alla grande, il compito di portare l'argomento all'attenzione dei propri associati nella prossima riunione tecnica. Ove mai sia accaduto davvero, non è accettabile che un arbitro sia offensivo o scostante nelle risposte: si ricordino sempre che i principali protagonisti sono i giocatori, non chi deve limitarsi ad applicare il regolamento agendo con buonsenso.

Focus anche sul Renate, squadra in grossa difficoltà che riesce a mantenere un minimo margine sulla zona rossa sia per il livello delle dirette concorrenti, sia per i punti messi in cascina nella prima parte della stagione. Il ds Oscar Magoni si è assunto tutte le responsabilità, e non potrebbe essere altrimenti quando si cambiano tre allenatori e la difesa subisce tutti questi gol. Chi ci legge sa come la pensiamo: se salta un tecnico, dovrebbe essere licenziato anche il direttore sportivo. Non basta recitare il mea culpa, occorre coerenza. E fare un passo indietro è gesto onorevole, raro nel calcio di oggi. A proposito di allenatori e di esoneri, il ritorno di Cudini a Foggia conferma che non ci sbagliavamo quando rimarcammo che il suo allontanamento fu sbagliato. Sta facendo ottime cose Fontana a Latina, in altre piazze invece lo scossone non è servito quasi a nulla. Secondo voi - ad esempio -ad Alessandria era un problema di "manico?". Chiudiamo con i complimenti a Mantova, Cesena e Juve Stabia. Meritatissima l'imminente promozione in cadetteria, tre squadre che non erano accreditate per il salto diretto di categoria e che hanno avuto un rendimento costante assolutamente impressionante. Tre piazze tra l'altro molto calde che renderanno ulteriormente affascinante il prossimo torneo di B. Chi sarà la quarta al termine di una incredibile lotteria playoff? Fari puntati su Avellino e Benevento, sulla carta il Catania avrebbe tutto per il grande salto ma ormai gli etnei devono pensare anzitutto a non retrocedere. Occhio a Torres e Carrarese, squadre che giocano davvero un bel calcio, nel girone A invece si annunciano come protagoniste Padova e Vicenza.