Caos e crisi, ma guai a fermarsi. Spadafora non sottovaluti piu’ il ruolo del calcio. Panchine roventi: il riscatto di Fabio Caserta e Gregucci. Riecco Capuano

07.11.2020 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Caos e crisi, ma guai a fermarsi. Spadafora non sottovaluti piu’ il ruolo del calcio. Panchine roventi: il riscatto di Fabio Caserta e Gregucci. Riecco Capuano
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E’ un calcio inevitabilmente e profondamente segnato da questo nemico invisibile e insidioso che si chiama Covid. L’anno scorso fummo tutti colti di sorpresa e aver concluso la stagione, seppur soltanto con l’appendice degli spareggi in contesti surreali, rappresentò comunque un grandissimo risultato per tante società che hanno investito milioni di euro e che, con un nuovo stop, rischiavano di chiudere i battenti per sempre. La situazione, però, peggiora giorno dopo giorno. La Giana Erminio deve scongiurare un potenziale focolaio e sta sottoponendo tutti a tamponi d’emergenza, resta a rischio la partita con Piacenza. Tantissimi positivi anche in casa Vibonese: inevitabile fermare tutto per almeno due settimane. Ad ora sono ben trentotto le gare non disputate, fermarsi un attimo a ragionare non sarebbe strategia sbagliata: opportuno sarebbe l’intervento del presidente Ghirelli che, pur consapevole di dipendere anche dalle indicazioni del Governo centrale, potrebbe attingere dal suo bagaglio d’esperienza per trovare una soluzione . Del resto il caos è già totale. Il Palermo ha giocato 5 gare su otto, ci sono pochissime date per i recuperi e il calendario si intaserà più del previsto. Riteniamo, però, che bisogna assolutamente continuare: fermarsi rappresenterebbe una mazzata incredibile per i presidenti e, come dice un vecchio adagio, lo spettacolo purtroppo deve continuare. Questo non vuol dire affidarsi esclusivamente alla sorte tralasciando le problematiche come, purtroppo, accaduto in Italia da maggio a settembre prima di una nuova ondata. Ghirelli ha intenzione di sollecitare il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sperando che le autorità politiche smettano di sottovalutare l’importanza socio-economica dello sport e del calcio in particolare. Si chiederà un contributo a quei club che, senza sponsor e senza incassi al botteghino, sono già al collasso. Allo stesso tempo si proveranno ad aumentare gli incentivi per chi investe su giovani e vivai, magari attingendo dal Credito Sportivo. La promessa è quella di evitare per sempre un altro caso Trapani e di inasprire le regole per l’iscrizione: ormai sarà crisi per i prossimi 2-3 anni – nella migliore delle ipotesi –e vanno ammesse solo società virtuose che, pur con difficoltà, riescono a reggere la barca a galla senza naufragare al primo mese di apnea. Evidentemente c’erano problemi già prima.

Proviamo ora a parlare di calcio giocato, l’argomento che ci piace di più. Nel girone C la sorpresa è la Ternana, guidata da un tecnico come Lucarelli che ha grande voglia di riscatto dopo qualche esperienza in chiaroscuro. Certo, con giocatori come Ianarrilli, Vantaggiato, Mammarella, Partipilo e Falletti è tutto relativamente più semplice. L’Avellino sta andando bene, sbagliato prendere un altro portiere dopo lo stop di Forte. Bisognava affidarsi all’esperienza di Pane. Troppi galli in un pollaio stonano ed è errato attingere dagli svincolati ogni volta che c’è un forfait, per quanto pesante. Il Foggia, trascinato da Curcio, sta risalendo: la vittoria sul solito altalenante Bari potrebbe restituire entusiasmo ad un ambiente caldissimo e, sportivamente parlando, depresso. Accogliamo con gioia il ritorno in panchina di Ezio Capuano, nuova guida tecnica del Potenza. Riparte da lì, dove riuscì ad evitare la retrocessione diretta con una squadra estromessa dal campionato per illeciti precedenti e che non faceva classifica. Onorò tutti gli impegni scrivendo una pagina di sport dimenticata troppo in fretta. Dispiace invece per Somma, tornato in sella dopo le bruttissime esperienze con Salernitana, Catanzaro e Latina: una involuzione nei numeri che cozza con quell’avvio di carriera in stile predestinato. Aveva un gruppo giovane, meno competitivo del passato e in una posizione di classifica discreta, ma il 4-4 con la Cavese ha messo in luce troppe lacune. A Caserta la situazione non è di certo migliore: via l'uomo di mercato Violante che ha perso ogni tipo di scommessa, puntando su giovani calciatori mediocri, e distruggendo quello che di buono aveva fatto il suo predecessore Aniello Martone che, a quanto pare, potrebbe essere proprio lui il diesse (con tanto di tesserino) dei falchetti. Negli altri gironi il Padova è primo in classifica e ha avuto il merito di non abbattersi dopo il mancato salto in B rilanciando con decisione e a suon di investimenti. Quello centrale sembra il gruppo più interessante, merito di un Perugia in ripresa. Le squadre di Fabio Caserta, tipicamente, partono col freno a mano tirato e poi ingranano la quinta, siamo convinti possa essere una delle dirette antagoniste per il salto senza playoff. La Maserati Triestina, invece, non convince e ci sono delle responsabilità evidenti da parte del tecnico Gautieri. Il mister, da troppo tempo, colleziona esoneri ed esperienze in chiaroscuro, vien da chiedersi se sia la persona adatta per guidare una squadra allestita con competenza e risorse da Mauro Milanese. Gli allenatori ,comunque, sono sempre sulla graticola. Gregucci sembrava ormai un ex Alessandria, invece resta in sella con due vittorie di fila e la stima dei calciatori.