Catania, che sia Serie D anche se con un anno di ritardo. Foggia e i vigliacchi senza nome. Modena-Reggiana, ancora 90'. Seregno, un'odissea senza lieto fine

15.04.2022 00:00 di  Luca Bargellini  Twitter:    vedi letture
Catania, che sia Serie D anche se con un anno di ritardo. Foggia e i vigliacchi senza nome. Modena-Reggiana, ancora 90'. Seregno, un'odissea senza lieto fine

Sono passati appena sette giorni dall’ultimo nostro incrocio su queste pagine, ma sembrano molti, molti di più. In una settimana il mondo della Serie C ha vissuto praticamente di tutto. Proviamo ad andare con ordine.

RIP Catania - Per i più scaramantici dei tifosi del Catania il sottoscritto in questi mesi sarà apparso alla stregua di Crisantemi, storico panchinaro iettatore della Longobarda ne ‘L’allenatore nel pallone’. Questo perché alla salvezza del club etneo negli ultimi mesi non ci ho mai creduto. Ho sperato, ho provato a “tifare” perché l’elefantino trovasse pace, ma è da dicembre che la situazione è chiara a chiunque. La pantomima di Benedetto Mancini nelle ultime settimane ha reso solo ancor più odioso l’addio ad una piazza importantissima del calcio del sud e, in generale, di tutta Italia. Ripartire dalla Serie D è l’obiettivo dichiarato dall’amministrazione comunale, ma soprattutto è la cosa che sarebbe dovuta accadere un anno fa e che non si è trasformata in realtà solo per l’alleggerimento, voluto dai vertici del nostro calcio, dei parametri per le iscrizioni ai campionati a seguito della pandemia. Un gesto che voleva andare incontro a quelle realtà serie e forti in un momento di crisi globale, ma che alla fine ha dato speranza, dove non ce n’era bisogno, ad un malato terminale.

Far West alla pugliese - Dalla Sicilia passiamo alla tratta Foggia-Catanzaro, dove abbiamo ci siamo trovati di fronte ad una scena da far west. Protagonista, suo malgrado, Pietro Iemmello, ex di turno del match, preso a male parole e un paio di ceffoni in quanto capro espiatorio della brutta fine fatta dal club rossonero alcuni anni prima. Detto che è un ragionamento da minorati mentali dare addosso ad una singola persona per i problemi di un’intera società, farlo nei confronti di uno dei giocatori, in precedenza, più amati e attaccati a quei colori è un qualcosa che sinceramente anche la mia gatta fatica a comprendere. L’attuale proprietà del club ha chiesto scusa, si è detta mortificata, anche se non è certo colpa loro. Purtroppo però gli imbecilli difficilmente ci mettono la faccia.



Rimpianto Modena - Poteva essere una Pasqua all’insegna della festa più smodata e invece i fuochi d’artificio per il ritorno in Serie B dopo sei anni di assenza (con tanto di fallimento nel mezzo), a Modena dovranno ancora attendere. Col Gubbio è arrivato un pari che, con la contemporanea vittoria della Reggiana contro la Virtus Entella, ha ridotto il divario fra le due squadre emiliane a due miseri punti. Pontedera e Teramo, negli ultimi 90’ di stagione regolare, saranno gli arbitri di questo duello. Chi invece è già certo del cambio di categoria, seppur verso la Serie D, è il Grosseto. La cura Maurizi nell’ultimo periodo aveva dato nuove speranze al club maremmano che, anche attraverso il mercato di gennaio, non ha mai dato l’impressione di voler mollare. Le lacune, sia in termini di squadra che di club, però erano probabilmente troppo ampie per poter condurre la barca in porto. Per lo stesso Maurizi è la prima retrocessione in carriera. Uno evento da cui saprà sicuramente rialzarsi e ripartire.

Si scrive Seregno, si legge Odissea - La formazione brianzola avrebbe tutto il diritto di giocarsi le ultime chance di salvezza nel modo più sereno possibile, ma pare che il karma gli sia proprio avverso. Lo stop imposto dalla FIGC al passaggio di mano del club da Davide Erba alla Big One Energy, in attesa delle ultime obiezioni del caso, riporta la realtà lombarda nel caos. Proprio quello iniziato nei primi mesi di questa stagione con Erba, il “modello Seregno” e le querele a pioggia fra tutti i protagonisti dei fatti, con i giocatori che cercavano, in diversi casi, di scappare dalla città per evitare di prendersi qualche bel cazzottone in stile Bud Spencer. Non ci resta che sperare (o piangere). Tutto dipende dai punti di vista.

Ps - occhio anche alla situazione in casa Pro Patria. Non mi piace per niente.