Cori beceri tra città della stessa regione: una follia che penalizza club, giovani e veri tifosi. Nel 2022 si canta ancora "Forza Vesuvio?”

12.11.2022 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Cori beceri tra città della stessa regione: una follia che penalizza club, giovani e veri tifosi. Nel 2022 si canta ancora "Forza Vesuvio?”
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Editoriale di oggi che si apre inevitabilmente con quanto accaduto nel corso della sfida tra Foggia e Avellino che ha chiuso lo scorso turno di campionato. Siamo veramente nel Paese dell'assurdo e dei controsensi, un Paese in cui la Capitale d'Italia chiude le porte ai tifosi della Salernitana in uno stadio da 80000 posti mentre le autorità competenti sottovalutano i rischi di un match sempre molto sentito e che, già in passato, fece registrare episodi che non hanno nulla a che vedere con lo sport. Non vogliamo assolutamente generalizzare nè passare per giudici o moralisti, ci mancherebbe. Stiamo parlando di due città splendide del Sud e di tifoserie numerose, appassionate e che meriterebbero palcoscenici importanti. Ma, dopo due anni di chiusure e restrizioni legate alla pandemia, è necessario fare un passo indietro e trovare qualunque soluzione utile per isolare gli stupidi e permettere alle famiglie di recarsi allo stadio senza temere per la propria incolumità. Ed è altrettanto folle ascoltare allo Zaccheria questi cori beceri contro la Campania e questo "osanna" al Vesuvio fatto anche da popoli che, nella malaugurata ipotesi di una eruzione, ne pagherebbero le conseguenze in prima persona. Serve a poco, poi, fare striscioni di solidarietà o iniziative benefiche se si augura ai napoletani e ad una regione splendida come la Campania di "essere distrutta dalla lava" e di "prendere fuoco", speriamo che presto anche gli arbitri avranno il coraggio di interrompere la partita e di far applicare il regolamento che punisce le società per responsabilità oggettiva rispetto a slogan discriminatori. Gli stessi capitani delle squadre dovrebbero rifiutarsi di proseguire le loro performance e lanciare un segnale, anche perchè cori razzisti di quel genere non sono di nessun supporto per le squadre. Ad ogni modo Avellino-Giugliano si disputerà a porte chiuse su precisa indicazione del Prefetto e della Questura irpina, altra risposta a chi ha solo lontanamente immaginato di rivoluzionare la Lega Pro trasformandola in un campionato regionale da 10 squadre suddivise in sei gironi. Se poi l'obiettivo è svuotare gli stadi per spingere la gente a sottoscrivere - laddove possibili - abbonamenti televisivi lo dicano apertamente. Non va meglio al Catanzaro dopo il derby col Crotone contraddistinto da gesti antisportivi sugli spalti e da atteggiamenti in campo che il giudice sportivo ha ritenuto provocatori. Oltre alla multa per lancio di oggetti e per l'accensione di fumogeni, il commissario di campo e l'arbitro hanno segnalato nel referto cori discriminatori. Eppure parliamo di due squadre della stessa regione che tengono alto il nome della Calabria attraverso lo sport. Siamo veramente al paradosso. Se poi ci si mettono anche i dirigenti a provocare (o a minacciare, sempre leggendo la nota ufficiale) gli avversari allora è meglio fermare tutto e dedicare le prossime settimane ad una seria e profonda riflessione. Va male anche al Crotone che, contro l'Andria, dovrà giocare a porte chiuse. Chi ripaga gli abbonati? Perchè le persone perbene devono subire provvedimenti del genere? E leggere che anche Vrenna sia stato squalificato per diverse settimane "per offese ed espressioni gravemente minatorie" fa cadere le braccia. Immaginiamo già che, nella sfida di ritorno, lo spettacolo di colori visto al "Ceravolo" farà spazio a sediolini vuoti in tutti i settori.

Quanto all'aspetto tecnico, nel girone A si registra l'esonero di Baldini a favore di Modesto. A Vicenza si parlava da tempo di un ribaltone, dopo l'ennesimo passo falso interno è arrivata la decisione. La tifoseria, con maturità, ha chiesto anche l'esonero del direttore sportivo. Nulla contro Balzaretti, ci mancherebbe, ma se un mister non rende è anche colpa di chi ha allestito la rosa puntando sui "nomi" e non su gente magari meno conosciuta, ma che abbia fame e voglia di riportare in alto una piazza che, da troppo tempo, galleggia tra bassa serie B e alta Lega Pro pur avendo blasone e potenziale per ambire al massimo. Nel raggruppamento B spicca la rinascita del Cesena, laddove però le novità societarie potrebbero minare la serenità del gruppo. Pare che parte degli azionisti possa rassegnare le dimissioni e ciò dovrebbe comportare un ridimensionamento in ottica mercato. Sarebbe necessario che la proprietà emetta un comunicato per fare chiarezza. Ad ogni modo, sulla carta, Entella e Reggiana sembrano avere qualcosa in più rispetto alla concorrenza sebbene lo 0-0 nello scontro diretto sia stato deludente in quanto a spettacolo e occasioni da gol. Nel girone C, infine, il Pescara si candida ad essere l'anti Catanzaro. I giallorossi, in questo fine settimana, affronteranno il Monterosi senza Biasci, Vandeputte e Iemmello e sarà un bel banco di prova. Menichini, ai tempi della Salernitana, fu bestia nera dei calabresi, sapesse ripetersi con questa matricola terribile sarebbe davvero una storia da raccontare nel tempo.