Credito d'imposta, un braccio di ferro inspiegabile. Mezza Serie C nel limbo, e il mercato non decolla. Bari, impara dai tuoi errori

27.07.2020 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Credito d'imposta, un braccio di ferro inspiegabile. Mezza Serie C nel limbo, e il mercato non decolla. Bari, impara dai tuoi errori
TMW/TuttoC.com

I rapporti tra il pallone e i palazzi della politica, si sa, sono stati negli ultimi mesi complessi. E ondivaghi, perché, anche e soprattutto ai massimi livelli, si è passati dal più totale disaccordo nei momenti delicati all’improvvisa sintonia quando il Governo ha dato il suo placet alla ripartenza. Ora che il pallone rotola, ci sembra che permanga una sorta di incomunicabilità. E che, soprattutto da parte della politica, o di una parte di essa, manchi la capacità di rendersi conto delle problematiche.

Lasciamo in secondo piano la questione tifosi. Il calcio sarà calcio soltanto quando gli spalti potranno essere pieni, ma su questo c’è da capire la massima prudenza: siamo più preparati, ma non sappiamo in che condizioni saremo a dicembre, gennaio e via dicendo. Far tornare gli appassionati è essenziale, ma è una questione di scelte soltanto fino a un certo punto.

Più complicato, e noioso, capire perché da tempo lo sport (e non soltanto il calcio minore) chieda un sostegno concreto, nella forma di un credito d’imposta sulle sponsorizzazioni, e puntualmente gli venga risposto di no. Ne parlavamo una settimana fa, vero. Cosa è cambiato? Ancora, clamorosamente, nulla. Se ne parlerà nelle prossime ore in un nuovo confronto col Ministero dell’Economia. Ma è del tutto incomprensibile il perché di tanta attesa: lo Stato perderebbe qualcosa nell’immediato, ma senza sponsorizzazioni non c’è gettito. E soprattutto rischia di non esserci sport, almeno per tante società.

In questa situazione di attesa, il mercato langue. Qualche rinnovo e qualche operazione secondaria, per i botti dovremo aspettare. Sbloccare questi fondi aiuterà a dare una spinta, poi si muoverà tutto a cascata quindi inizieranno a farlo le “big” di A e B. Così, il finale di stagione può anche essere l’occasione utile per tracciare un bilancio. E ci soffermiamo brevemente sulla grande delusa di quest’annata: a Bari non c’è stato il lieto fine. E di delusione ce n’è tanta, anche perché la storia recente dei biancorossi non è stata certo generosa nei confronti dei tifosi. Questi sentimenti, però, non possono nascondere la polvere sotto il tappeto. Il Bari, per le ambizioni della piazza e della società, i playoff non avrebbe dovuto neanche giocarli. E di errori ve ne sono stati tanti, a partire dalla conferma di Cornacchini un’estate fa. Ora, Vivarini merita di iniziare dalla prima giornata, perché è andato a un soffio dal cambiare una stagione storta. Ma il Bari ha perso anche per qualche limite di rosa e di squadra, più che di allenatore. E imparare da questa dura lezione è l’unica via.