Da Juve-Salernitana un insegnamento anche per la Serie C. Fino a dicembre una sola domanda: che fine ha fatto la riforma?

12.09.2022 01:30 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
Da Juve-Salernitana un insegnamento anche per la Serie C. Fino a dicembre una sola domanda: che fine ha fatto la riforma?
TMW/TuttoC.com

Sono andate in archivio, o quasi, le prime due giornate di campionato. Qualche conferma, diverse sorprese, alcune delusioni: è già metà settembre ma è anche troppo presto per qualsiasi bilancio, sia pure parziale. Ne parleremo. Intanto pare che l'Imolese sia prossima a cambiare proprietà - così raccontano alcune indiscrezioni, ci lavoreremo - mentre ad Alessandria nulla di nuovo. A fine agosto il presidente Di Masi ha assicurato di poter dare ancora tanto. Non ne dubitiamo, intanto sono zero punti in due giornate dopo un'estate di quelle toste. Auguri, ma siamo alla finestra.

A caldo, il caso di giornata in Italia è il fatto che la Juventus recrimini per un clamoroso errore arbitrale. Chiaramente da queste parti non vi aspettate alcuna analisi sulla Serie A e quindi non ne avrete. Semmai quanto accaduto a Torino contro la Salernitana può far riflettere qualsiasi categoria, ivi compresa la C. Il VAR ha sbagliato, e anche di grosso. Il fuorigioco scientifico è crollato come un muro di cartapesta. Ecco, ricordiamocene sempre quanto la domenica la nostra squadra del cuore ha ricevuto un "torto" arbitrale. Può capitare a tutti, anche alla Juventus. C'è un problema di classe arbitrale, non nascondiamoci, ma immaginare in Serie C prestazioni perfette è difficile. Del resto, ci sono le categorie, come dice qualcuno, e anche le età, le esperienze, gli step di crescita. E il VAR, che dopo l'assaggio playoff tutti vorrebbero anche in Lega Pro, ma costa tanto in termini sia economici che umani, non è la panacea di tutti i mali.

Ci salutiamo con la noia più totale. Un argomento che ormai sta a cuore a noi e pochi altri. La sempiterna riforma del calcio italiano. Non è un discorso caldo per l'inizio della stagione? E invece sì, perché prima si fa e meglio è. Prima se ne discute e meglio viene, più lontana dagli interessi particolari di chi deve parlarne. Il titolo è generico, in realtà quantomeno abbiamo una data: a fine giugno il presidente Gravina ha fissato al 12 dicembre l'assemblea che darà il via ai lavori per cambiare il nostro pallone, scontrandosi con tutte le formalità che la guida della FIGC deve affrontare. Questo vuole essere soltanto un promemoria per chi si fosse distrtto: finché la riforma non andrà in porto, continueremo a chiederci dov'è andata a finire. Aspettiamo dicembre per nuovi sviluppi, nel frattempo c'è qualcosa che manca: il dibattito. Ecco, arrivarci un po' più consapevoli, al momento x, renderebbe più facile essere pronti.