Foggia e le presunte ingerenze: i presidenti facciano i presidenti. Somma e Mandorlini, ultima chance per dimenticare gli esoneri

25.02.2023 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
Foggia e le presunte ingerenze: i presidenti facciano i presidenti. Somma e Mandorlini, ultima chance per dimenticare gli esoneri
TMW/TuttoC.com

Sta per finire una settimana particolarmente intensa, per fortuna a breve la parola passerà al campo e potremo parlare esclusivamente di calcio giocato. Purtroppo, però, non possiamo che partire dal caso Foggia e da una piazza che, per un motivo o per un altro, spesso occupa le prime pagine dei giornali per buona pace di una tifoseria che chiede soltanto serenità. Risale a pochi giorni fa la notizia delle dimissioni irrevocabili del tecnico Fabio Gallo che, a quanto pare, ha ricevuto una serie di pressioni rispetto alla formazione da schierare la domenica. Fosse confermata la versione del tecnico è assolutamente legittimo aver fatto un passo indietro, certo col rammarico di non aver portato a compimento un lavoro iniziato tra mille difficoltà e culminato col passaggio dalle ultime posizioni alla zona playoff, con punti importanti su campi difficili e contro tutte le prime della classe. Facciamo un discorso generale: è tempo che i presidenti, tutti, smettano di fare i direttori sportivi e gli allenatori. Certo, sono i proprietari a tirar fuori i soldi ma è tempo che si rispettino luoghi, competenze e spazi senza incappare in ingerenze che rendono soltanto più complesso il lavoro dei tecnici. Canonico ha fornito una differente versione dei fatti accusando l'ex mister d'aver abbandonato la nave senza nemmeno salutare i calciatori, il pubblico è diviso e potrebbe a breve prendere una posizione ufficiale. Un peccato che una piazza così calda debba essere spesso "vittima" di casi spinosi e che potrebbero compromettere il finale di stagione. Tocca a Mario Somma, reduce da una lunga inattività e da quattro esonero di fila con Salernitana, Latina, Catanzaro e Potenza. Lontani anni luce i tempi in cui sembrava un predestinato, ad Arezzo e Cava vedemmo grosse cose con l'introduzione del 4-2-3-1. Poi l'involuzione e una certa lontananza dai campi di gioco a favore di una ottima carriera televisiva.

E' la scelta giusta? Ai posteri l'ardua sentenza. Agghiacciante, invece, quanto accaduto al tecnico della Virtus Francavilla Calabro, vittima di un vero e proprio agguato. Non vogliamo soffermarci su una vicenda di cronaca nera più che di sport: in bocca al lupo a lui e alle autorità competenti che stanno lavorando alacremente per individuare colpevoli e responsabilità. Focus anche sull'Avellino e su una piazza che punta il dito contro il direttore sportivo De Vito, reo di aver sbagliato il mercato estivo e di aver puntato su un allenatore giovane. Certo, il ds ha provato a rimediare in inverno mettendo a disposizione del tecnico Rastelli giocatori di un certo livello. Ma le squadre si fanno a luglio e si costruiscono nei ritiri estivi, ragion per cui sarà già un grosso traguardo entrare nei playoff mettendo definitivamente alle spalle la zona calda che, per un breve periodo, ha generato ansie nel popolo irpino. E' stata una settimana di ribaltoni. Il Piacenza saluta Scazzola e ciò conferma che fu frettoloso l'esonero di Scalise, l'Albinoleffe ha dato il benservito a Biava e punta su quel Foscarini forse dimenticato troppo frettolosamente dal mondo del calcio dopo il miracolo Cittadella e l'impresa salvezza con l'Avellino, a Pescara invece trema Colombo che, numeri alla mano, forse avrebbe meritato il benservito già diverse settimane fa. A Mantova saluta Corrent e arriva Mandorlini che, come Somma, negli ultimi anni ha collezionato più esoneri che successi. Infine complimenti alla Reggiana che, aiutata da 2700 persone, espugna Cesena e si aggiudica lo scontro diretto giocato in uno stadio nettamente di categoria superiore.