I rinvii iniziano a pesare, è già tempo di piano B? La soluzione arriva tardi, la migliore tocca i playoff

09.11.2020 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
I rinvii iniziano a pesare, è già tempo di piano B? La soluzione arriva tardi, la migliore tocca i playoff
TMW/TuttoC.com

La domenica sera è tempo di bilanci, che servono il lunedì mattina per guardare al futuro. Il bilancio della giornata parla di ben sette partite rinviate per problematiche al virus e di un calendario che, come ha fatto notare Luca Esposito su queste pagine, inizia decisamente a farsi più oneroso e complicato di quanto non si pensasse in estate. Gli spazi per recuperare, in Serie C, sono tanti, sicuramente più di quanti non ne abbia la Serie A che continua davvero a sperare nel meglio senza interrogarsi più di tanto sul peggio. Ma iniziano a scarseggiare, specie se consideriamo che potremmo andare incontro a un aggravamento della situazione sanitaria. Non ce lo si augura, ovvio, però non è che decidiamo noi. E fermarsi, a marzo scorso, era un obbligo. Oggi sarebbe un disastro, un punto di non ritorno che difficilmente potremmo permetterci.

Quanto alla Lega Pro, non sono completamente d’accordo con l'ottimo Tommaso Maschio quando scrive che non si sia preparata per il peggio, perché è un dato di fatto che la terza serie sia stata la prima a fermarsi e di questo va dato atto. Per la cronaca, ha lottato anche per tanti provvedimenti che forse non basteranno a gonfiare il pallone ma sono stati utili (a proposito, siamo un disco rotto ma ci sembra incredibile che la politica continuni a ignorare e quasi mettere alla berlina le esigenze del calcio, viene quasi da augurarsi che nessuno tra coloro che oggi dicono no si appunti alla giacca eventuali futuri trionfi dell'Italia o delle squadre italiane). Ha però assolutamente ragione quando sostiene un altro punto: che il piano B dovesse essere pronto prima dell’inizio della stagione. Lo sostengo a tutti i livelli, dalla A alla C, invece siamo a novembre e non ce n’è uno: a giochi in corso è molto più difficile cambiare le regole, anche se sarà necessario. Prevedere delle alternative prima che iniziasse il campionato non avrebbe evitato qualche litigata, non vivo nell’iperuranio, ma farlo a competizione in corso le assicura e questo è un problema. Perché, anche potendo la FIGC modificare le regole contro il parere di uno o più club e anche delle leghe, le spaccature sono qualcosa che non ci possiamo permettere.

In queste ore, lo avete letto e riletto, la Lega Pro s’interroga sugli scenari in cui si renda necessario sospendere, in via temporanea perché altrimenti va a carte quarantotto tutto, il campionato. Ogni scenario è aperto, anche se le tre grandi ipotesi sono: sacrificare i playoff, sacrificare il girone di ritorno, sacrificare il campionato e ampliare i playoff. Poi le variazioni sul tema sono molteplici. Di queste tre, escludendo la terza che mi sembra un po’ troppo una lotteria, la prima strada mi sembra preferibile alla prima. Opinione personale, non notizia. Giocare solo il girone di andata sarebbe stata una buona idea a bocce ferme. Deciderlo oggi causerebbe delle inevitabili e inaspettate disparità, anche se il fattore campo è ridotto a termini minimi e ormai nulli, e non poche polemiche. I playoff, viceversa, sono stati e sono un’ottima novità, ma per una stagione, di fronte a eventi eccezionali, se ne può anche fare a meno, o limitarli a 2-3 squadre per girone. È la strada più impegnativa, certo, ma il tentativo di tenere alta la competitività varrebbe lo sforzo.

Due righe di campo: la Ternana è la squadra più divertente dei tre gironi. Gioca in maniera offensiva senza intristirsi in palleggi e fraseggi infiniti. Dovrà guardarsi soprattutto dal Bari che è solido pur senza mai far impazzire: pre-campionato avremmo detto il contrario. Il Catanzaro piazza un bel colpo dopo qualche amarezza di troppo: la squadra non l’avrà presa benissimo, ma si direbbe che la sveglia suonata in settimana da Foresti ha funzionato eccome. Nel girone B il Padova ha le potenzialità per scappare, ma sarà tosta fino alla fine, il girone A è oggettivamente indietro nel livello complessivo: chissà che la non semplice vittoria sul Livorno non possa svegliare la gran dormiente Alessandria. Chiusa sulla Viterbese: non giudichiamo a distanza e la sconfitta interna sarà stata mal digeribile, ma è quantomeno singolare esonerare un allenatore che non era neanche in panchina, peraltro perché positivo.