Il fatto della settimana - Como e Perugia: quando "Paolo Rossi era un ragazzo come noi"

13.12.2020 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Paolo Rossi nel 1982
TMW/TuttoC.com
Paolo Rossi nel 1982
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Nella settimana in cui avremmo voluto parlare della Serie C sbarcata su Sky, ci ritroviamo invece a dover piangere il grande 'Pablito', l'eroe dei tre gol contro il Brasile nella finale del Mondiale di Spagna nel 1982. Qualcuno si chiederà perché parlarne in questa sede, dove normalmente si affrontano argomenti di tutt'altro tenore, ma Paolo Rossi non è stato solo colui che ci permise di alzare quella Coppa del Mondo, laureandosi capocannoniere, Paolo Rossi ha vestito anche la maglia di due club che attualmente militano in terza serie ed è stato bandiera di quel Lanerossi Vicenza, che la C l'ha lasciata solo pochi mesi fa.

Nel 1975 Pablito si trasferì dalla Juventus in prestito al Como, anche se però la sua esperienza in riva al Lario non fu propriamente rose e fiori: dopo l'esordio in Serie A datato 9 novembre, in occasione della sconfitta esterna contro il Perugia (che sarà poi sua futura squadra), Rossi scese in campo soltanto per altre cinque volte nell'arco di quel torneo, chiuso con la retrocessione dei lariani, senza riuscire ad andare a segno. 



Nel Perugia, in quegli anni rampante 'provinciale' in ascesa, si trasferì nel 1979, dopo i tre anni nel Lane (oramai retrocesso in cadetteria): un passaggio che segnò uno spartiacque nel calcio italiano, infatti per finanziare l'oneroso arrivo in Umbria dell'attaccante, venne messa in piedi la prima sponsorizzazione di maglia: venne così rotto per la prima volta un vero e proprio tabù. L'unica stagione di Rossi coi grifoni fu da ricordare per quanto riguarda le reti messe a segno: 13 in 28 gare di campionato e un gol in 4 partite di Coppa UEFA. Pablito fu a lungo il capocannoniere della massima serie (chiudendo poi terzo in questa graduatoria), eppure gli umbri non riuscirono a ripetere il campionato di vertice della precedente annata, anche a causa dello scoppio in primavera dello scandalo scommesse che finì per coinvolgere lo stesso attaccante, tra dubbi mai del tutto chiariti.

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, lo ha ricordato nei giorni scorsi con un tweet che riassume ciò che è stato: "Paolo Rossi fece esultare mia nonna Peppina a Spagna ‘82, mai assistito ad una partita di pallone. Perugia 1979 arrivo’ con Franco D’Attoma, apri l’epoca delle sponsorizzazioni,Pasta Ponte. A Madrid con Sandro Pertini. I goal, l’azzurro...il dolore per la morte. Ciao, Pablito".

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, gli ha scritto una lettera aperta nel giorno dei suoi funerali: “Lo ricorderemo per sempre con le braccia al cielo, il sorriso sulle labbra e il tricolore sul cuore”. E noi lo ricordiamo con quella frase di Venditti che abbiamo usato come titolo: "Paolo Rossi era un ragazzo come noi" e ora lo sarà per sempre.