La FIGC tenta l'ultimo rilancio per le seconde squadre: costi, impianti e posti in organico gli scogli. Ma intanto la Lega Pro non ha ricevuto proposte. A giorni però sapremo

14.12.2022 00:00 di  Tommaso Maschio   vedi letture
La FIGC tenta l'ultimo rilancio per le seconde squadre: costi, impianti e posti in organico gli scogli. Ma intanto la Lega Pro non ha ricevuto proposte. A giorni però sapremo
TMW/TuttoC.com

"Seconde squadre? Serve solo coraggio da parte dei club nel partire, così come ha fatto finora solo la Juventus. Al momento, però, di proposte non ce ne sono. Da parte nostra invece la volontà certamente non manca. Oggi come allora e come nel prossimo futuro". Così il vice presidente della Lega Pro Marcel Vulpis intervistato da Tuttomercatoweb.com ha parlato di un tema che è tornato di grande attualità nelle ultime settimane nell’ottica della riforma dei campionati che la FIGC di Gravina, grande sponsor di questo progetto finora fallimentare, si appresta a varare. Torino, Roma, Sassuolo, Fiorentina e forse anche Atalanta, Monza, Milan e Inter potrebbero essere le squadre interessate a varare una loro seconda squadra, ma solo a patto che vengano ridotti (abbattuti?) i costi che si aggirano attorno ai 1,2 milioni per l’iscrizione e 5-7 milioni per sostenere tutta la stagione. Risorse importanti per la Serie C che in qualche modo dovrà essere risarcita delle perdite dei milioni delle iscrizioni.

Ma non è solo questo il problema visto che sono poche le società che dispongono di uno stadio dove farle giocare, la stessa Juve deve appoggiarsi ad Alessandria per le gare interne in attesa della costruzione dell’impianto che dovrebbe ospitare la squadra femminile e quella Under 23. Nessuna – Roma e Sassuolo a parte e Fiorentina quando sarà completato il Viola Park – ha infatti uno stadio omologato per la Serie C dove far giocare l’eventuale seconda squadra e dovrebbe dunque chiedere ospitalità a qualche altro club, pagando ovviamente l’affitto, con cui condividere il terreno di gioco casalingo.

C’è poi il problema dei posti. Queste squadre al posti di quali altre sarebbero inserite? Contando che non si può pensare di bloccare le promozioni dalla Serie D, l’unica possibilità è che vengano inserite al posto delle squadre che non dovessero riuscire a iscriversi al prossimo campionato. E non si può sperare che qualche club debba saltare per poter far spazio a queste seconde squadre. Altre strade al momento non se ne vedono almeno di non aver pensato a una qualche soluzione senza interpellare la Lega Pro stessa, direttamente interessata, che dal canto suo sta pensando alla propria riforma sulla base di 60 squadre e su base territoriale almeno nella prima fase. Anche l’extrema ratio di inserirle in sovrannumero appare molto peregrina visto che, Roma a parte, si tratta di squadre tutte del centro-nord e questo creerebbe uno sbilanciamento troppo evidente fra le due metà del nostro paese e fra i vari gironi.

Fra qualche giorno sapremo quale sarà questa riforma di cui si parla da oltre un anno e probabilmente capiremo anche come verrà risolta la questione delle seconde squadre con le società di Serie A che a quel punto dovrebbero essere messe spalle al muro (soprattutto se ci sarà, come sembra, una forte riduzione dei costi) e non avranno più scuse per rinviare il lancio delle proprie seconde squadre. Sarà il punto di non ritorno di un progetto fin qui fallimentare nei numeri: rilancio o stop definitivo. Una via di mezzo non è più ammessa.