LA REGOLA DI BOB MARLEY CHE HA RESO GRANDE IL COSENZA. STOP & GO, LA NUOVA SERIE C RISCHIA DI DERAGLIARE PRIMA ANCORA DI PRENDERE IL VIA

Nato a Firenze nell'anno del Mundial spagnolo. Giornalista di TuttoMercatoWeb.com, direttore di TuttoC.com
18.06.2018 00:00 di  Luca Bargellini  Twitter:    vedi letture
LA REGOLA DI BOB MARLEY CHE HA RESO GRANDE IL COSENZA. STOP & GO, LA NUOVA SERIE C RISCHIA DI DERAGLIARE PRIMA ANCORA DI PRENDERE IL VIA

“Il calcio significa libertà, creatività, significa dare libero corso alla propria ispirazione”. Sono passati 40 anni, più o meno, da quando Bob Marley, una delle più grandi personalità della storia della musica, definì con queste parole lo sport più famoso del mondo. Una citazione che probabilmente, anche se in maniera inconscia, ha spinto il Cosenza a portare a termine quella che è a tutti gli effetti un’impresa straordinaria.
Lasciare libero corso alla propria ispirazione è valso agli uomini di Piero Braglia la possibilità di superare, nell’ordine, Sicula Leonzio, Casertana, Trapani, Sambenedettese, SudTirol e, infine, Robur. Un percorso, netto, pulito, praticamente perfetto, compiuto da una squadra che ai nastri di partenza del postseason era attesa, al massimo, come un attore non protagonista nello spettacolo di qualcun’altra.
Invece, il calcio si è dimostrato essere come diceva Marley ,ovvero libero e fucina di creatività. Al ‘Marulla’ e in tutti gli altri stadi in cui i Lupi sono stati protagonisti si è vista una squadra agguerrita, caparbia e consapevole del proprio essere. Allo stesso tempo, però, è stata in grado di osare dando a calciatori come Tutino, Baclet o Bruccini il modo di esprimersi come mai prima d’ora.
Un’opera praticamente perfetta, dall’inizio alla fine. Con un finale a sorpresa, di quelli che in Calabria non si vedevano da quindici anni.



BYE BYE COSENZA - La nuova Serie C dovrà, dunque, fare a meno del Cosenza il prossimo anno. E forse non solo. Sono molte le società che ad oggi non riescono a vedere con chiarezza il proprio futuro. Dalle Alpi alla Sicilia, la latitudine non fa differenza. Dal Mestre, passando per Pro Piacenza e Reggiana, fino ad arrivare a Trapani e Juve Stabia le società in bilico sono molte. Moltissime. Anzi, dannatamente troppe.
Tutto questo senza considerare che anche in Serie B i dubbi sulla composizione del campionato sono all’ordine del giorno (vedi Cesena, Bari e Foggia) e che quindi società come Virtus Entella, Ternana e Pro Vercelli potrebbero presto salutare la terza serie del campionato senza neanche aver disputato una partita grazie a ripescaggi e riammissioni. Decisamente niente male (sia chiaro è ironia questa) visto che a breve scadranno i termini per le iscrizioni.
“Il calcio significa libertà, creatività, significa dare libero corso alla propria ispirazione”. Purtroppo non è solo questo.