Livorno ai titoli di coda: tanti colpevoli e parecchi punti oscuri. Servono 3 milioni per evitare il crack. Niente stipendi ai tesserati, ma contratti da favola per i dirigenti. Ciao Pablito!

10.12.2020 00:33 di  Nicolò Schira  Twitter:    vedi letture
Livorno ai titoli di coda: tanti colpevoli e parecchi punti oscuri. Servono 3 milioni per evitare il crack. Niente stipendi ai tesserati, ma contratti da favola per i dirigenti. Ciao Pablito!

Che il Livorno abbia un piede nelle fossa non è sorpresa. Almeno per chi scrive, visto che da ormai 4 mesi vi raccontiamo, passo dopo passo, le disavventure del glorioso club amaranto. Il cui futuro è denso di ombre e punti interrogativi, inutile nasconderlo. Servono 3 milioni di euro per evitare che la spina venga staccata durante le vacanze di Natale. E poi? Le prospettive restano quelle di un rebus. Difficili da decifrare. Peccato davvero. Parliamo di una società che è stata protagonista anche in Europa League (allora si chiamava Coppa UEFA) 14 anni fa e che adesso si trova sull'orlo del baratro. I colpevoli sono tanti, anche se nessuno si assumerà le proprie responsabilità. I protagonisti del disastro amaranto giocano già a rimpiattino tra di loro. All'insegna del "io non c'ero e se c'ero dormivo". Un film già visto nel calcio italiano, dove ogni anno saltano per aria 3-4 società professionistiche. Un modus operandi ahinoi già visto e rivisto. Dopo Trapani un'altra pagina nera rischia di abbattersi sulla Lega Pro 2020/21. E non siamo neppure a metà campionato. Il prossimo 16 dicembre, infatti, difficilmente verranno saldati gli stipendi e pagati i contributi, l'anticamera del fallimento. I vari soci si attaccano pubblicamente tra loro: Heller si sgancia dal gruppo Carrano, con il dg Mariani che prende le distanze dai due, mentre Navarra dichiara di essere pronto a tornare in pista. Una commedia dell'arte dai tratti grotteschi e divertenti, se non ci fosse una squadra a rischio sparizione. E conseguentemente niente da ridere visti i tanti posti di lavoro in bilico. In tutto questo bailamme anche le istituzioni calcistiche hanno smesso di dare credito e fiducia ai personaggi di questa vicenda. Lo testimoniano le dichiarazioni degli ultimi giorni che evidenziano come il Livorno rischi il fallimento. Nessun filtro e tentativo di offuscare il dramma all'orizzonte. Anzi. La presa di coscienza rappresenta il segnale di come la fine sia vicina. Dopo le giovanili sfrattate adesso il tormentone che campeggia in città riguarda alcune figure dirigenziali di secondo/terzo piano entrate in scena nelle ultime settimane e alle quali sono stati attribuiti stipendi da Serie A. Stiamo parlando di cifre da 8-10 mila euro netti al mese. Apriti cielo. Non ci sono i soldi per gli stipendi ed evitare le messe in mora, eppure sono stati firmati determinati contratti. Chi l’ha deciso e soprattutto come mai? E aggiungiamo noi: cui prodest? Le visure camerali e i bilanci parlano chiaro. Fin troppo. Sembra di vedere i classici avvoltoi banchettare sulla carcassa di un cadavere. I furbetti del quartierino. Povero Livorno...


PS Con i tuoi gol hai fatto piangere il Brasile e gioire l’Italia intera. Capocannoniere e Campione del Mondo a Spagna 1982. Gentile e cortese nelle interviste. Tu che eri un’icona e io un giovane giornalista di una tv locale, eppure rispondevi alle mie domande come si fa con i vecchi amici. Senza far pesare chi fossi e la tua leggendaria carriera. Molti calciatori di oggi dovrebbero prendere esempio dalla tua umanità e disponibilità. Gentiluomo d’altri tempi. Ci mancherai. Perché bastava dire Paolo Rossi e in tutto il mondo ti rispondevano gol. Ciao Pablito! RIP 🙏