Messina, sei la città più grande di C e quell’indiscrezione non ti fa onore. A Vicenza c'è l'ascensore Modesto

06.12.2022 00:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Messina, sei la città più grande di C e quell’indiscrezione non ti fa onore. A Vicenza c'è l'ascensore Modesto

Cinque gare disputate, cinque vittorie. Sei, aggiungendo la sfida di Coppa. Francesco Modesto, da quando è arrivato a Vicenza, non ha mai perso. E nemmeno pareggiato. Non vogliamo tirargliela, lui per primo sa che non potrà vincerle tutte. Intanto, però, resta una statistica fenomenale: 15 punti su 15 conquistati, dall’undicesimo al primo posto in meno di un mese, praticamente un ascensore per i berici. Il tutto con un gran bel paradosso: Modesto è passato dal 4-3-3 utilizzato nelle ultime gare dal Vicenza prima del suo arrivo al suo marchio di fabbrica, il 3-4-3, adattato subito al 3-4-2-1 viste le peculiarità della rosa. Togliendo un difensore ha migliorato il Vicenza soprattutto in fase… difensiva. È innegabile che questa squadra sia più compatta: un solo gol preso con Modesto alla guida, quattro clean sheet consecutivi. È vero che le avversarie affrontate, finora, non fossero di primissima fascia o, comunque, non navigano nei piani alti della classifica. Ed è per questo che il calendario ci regalerà, nel prossimo weekend, la supersfida col Pordenone, a cui i biancorossi hanno appena scippato il primato.

Squalifiche del campo, spalti non regolamentari, mancanza di impianti di videosorveglianza, capienza non sufficiente. Negli anni abbiamo visto e continuiamo a vedere tante squadre migrare lontane dal proprio stadio per i più disparati motivi. Però rischiare di non giocare col proprio pubblico perché il manto erboso non è più a norma ci mancava. A Messina due consiglieri comunali hanno chiesto al sindaco spiegazioni sulle condizioni pessime del terreno di gioco del “San Filippo-Scoglio”, rivelando il rischio di dover cambiare stadio per le prossime gare: “abbiamo appreso che la Lega Pro avrebbe inviato una diffida alla società “Acr Messina” invitandola a regolarizzare lo stato del terreno di gioco pena lo svolgimento in campo neutro delle prossime partite casalinghe”, le parole di Dario Carbone di 'Fratelli d’Italia' e Giandomenico La Fauci di 'Ora Sicilia'. Indiscrezione o no, si tratta di parole presenti in atti ufficiali, dotate quindi di un certo peso specifico. Il Messina è chiamato ad agire: a prescindere da cosa la Lega abbia detto o meno ai giallorossi, l'imperativo di un club che rappresenta la tredicesima città d'Italia, la prima per abitanti in tutta la Serie C, è di riportare ai fasti di un tempo e nel minor tempo possibile un manto erboso calcato, in passato, dai campioni della Serie A.