Onore a Carlo Ricchetti! Da lunedì inizia il valzer degli allenatori? A Salerno coreografia da serie A!
Editoriale di oggi incentrato soprattutto sugli allenatori. Partiamo dal Livorno che, ancora una volta, rinnova la fiducia a Formisano che però ha perso per 2-0 contro un Perugia che sembrava in caduta libera e che era reduce da sette sconfitte consecutive. Davvero troppo discontinui gli amaranto che, come abbiamo rimarcato più volte, non hanno certo un organico da ultime posizioni. Stavolta, però, non ci sono scuse e non saranno concesse ultime opportunità: contro il Forlì non c'è alternativa alla vittoria, magari con una prestazione convincente e con la valorizzazione di calciatori forti, ma che stanno trovando inspiegabilmente poco spazio. Proprio a Perugia è presto per parlare di "fattore Tedesco". Perchè il successo in campionato è stato in parte offuscato dall'eliminazione in coppa Italia ad opera del Latina; vista la posizione di classifica e la distanza già ampi dalla zona playoff, lottare fino alla fine nella competizione tricolore poteva essere fondamentale per credere ancora nella disputa degli spareggi promozione. Minimo sindacale per una piazza sicuramente contenta per il ritorno dello storico capitano, ma spiazzata da un avvio di stagione horror e, per certi versi, inspiegabile. A Cerignola Maiuri è appeso a un filo. Sin qui due sole vittorie (a Salerno con qualche episodio arbitrale favorevole) prima di un crollo verticale che non può essere giustificato soltanto con la partenza di alcuni pezzi pregiati. Fino allo 0-0 col Catania avevamo visto una squadra combattiva, con idee, dura a morire e che raccoglieva meno di quanto meritasse. Poi una crisi di identità sfociata con voci costante su un ribaltone che potrà essere evitato solo con un filotto di risultati positivi. Nel frattempo la Triestina ha perso con le Dolomiti Bellunesi complicandosi forse definitivamente la vita. La penalizzazione aveva reso già quasi impossibile il raggiungimento della salvezza attraverso i playout, ma questo ko ridimensiona già l'entusiasmo per l'ennesimo ritorno di Tesser. Ribadiamo quanto scritto anche venerdì scorso: mandare via Marino che, tra mille difficoltà, aveva conquistato punti sul campo e complimenti pubblici della dirigenza, è un qualcosa che non ci trova d'accordo. Non solo per una questione di riconoscenza, ma anche perchè le prestazioni erano positive e la squadra era riuscita a isolarsi - per quanto possibile - dalle problematiche insormontabili ereditate dalla precedente gestione. In discussione anche Liverani a Terni? Ferrero non sembra felicissimo dell'operato del mister e anche il Sindaco Bandecchi (fondamentale nella risoluzione dei problemi societari) ha palesato perplessità. Tuttavia anche le fere hanno vissuto un ritiro surreale ed è giusto concedere tempo a chi ha accettato di guidare la nave quando imbarcava acqua da tutte le parti.
A Rimini si attende questo benedetto closing, tra rinvii, smentite e fumate bianche che poi tendono al grigio. Nel frattempo la squadra, dopo alcuni risultati positivi, sembra in fase calante ma è inevitabile quando ogni giorno cambiano gli interlocutori. Intanto finiscono in parità i due anticipi del venerdì. Una Casertana mai doma ottiene un prezioso 2-2 contro il Catania grazie al calcio di rigore realizzato da Liotti al 97'. Molto bravo il direttore di gara Gianquinto a mostrare personalità e carattere, con il rosso diretto a Ierardi e il penalty a tempo quasi scaduto per i falchetti. La formazione di Toscano torna a subire reti dopo un mese e interrompe la striscia di vittorie consecutive, ancora una volta sono stati i singoli a fare la differenza mentre la qualità del gioco, a tratti, continua a latitare. Analogo risultato tra Picerno e Cavese, con i padroni di casa rimontati dopo un doppio vantaggio da un avversario che sta crescendo tantissimo col passare delle settimane. Vogliamo rivolgere un ringraziamento pubblico all'addetto stampa del Picerno, il dottor Caporale. Accoglienza ottima ai colleghi giornalisti e clima di cordialità e collaborazione che non sempre si riscontra sui campi da gioco. Complimenti alla società e al responsabile dell'area comunicazione. Chiosa dedicata ai tifosi della Salernitana. La scenografia che abbiamo visto domenica scorsa nell'ennesimo derby vietato ai sostenitori ospiti (che senso ha far tesserare le curve o inserire le corregionali nel medesimo girone?) è un qualcosa che mette i brividi, al punto che anche piazze storicamente rivali si sono tolte il cappello. Una coreografia con significato profondo, un messaggio a chi fatica a capire i valori del mondo ultras e di chi, dopo due retrocessioni di fila, è riuscito a rialzarsi con una forza incredibile. Media di 13mila spettatori in casa, 1800 biglietti polverizzati in poche ore per la trasferta di Latina, un tifo incessante che aggiunge tanti punti alla classifica. Questa gente merita che Iervolino e Milan, dopo il biennio peggiore della storia e promesse non mantenute, mettano mano al portafoglio garantendo a gennaio i 3-4 rinforzi necessari per colmare il gap col Catania e con quel Benevento che sarebbe corazzata se trovasse continuità in campo esterno. A proposito di Salernitana e di serie C, non possiamo non commuoverci con il ricordo di Carlo Ricchetti. Uno che ha fatto la storia Salerno come a Foggia e che incarnava quei valori di cui tanto il calcio avrebbe bisogno. Un abbraccio alla famiglia e un pensiero commosso ad un grande uomo come lui.
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