Questo editoriale (non) parlerà del TAR. Matteo Perri e il Belgio: l'Europa è lì, i giovani dovrebbero osare di più e scavalcare le Alpi

02.08.2022 00:00 di  Dario Lo Cascio  Twitter:    vedi letture
Questo editoriale (non) parlerà del TAR. Matteo Perri e il Belgio: l'Europa è lì, i giovani dovrebbero osare di più e scavalcare le Alpi
© foto di TC

Abbiamo provato a spulciare i fatti della settimana, gli argomenti caldi, in cerca di un'alternativa. Ma era sostanzialmente inutile girarci intorno. Proprio oggi poi di che cosa vuoi parlare? Sarebbe stato ipocrita far finta che non sia l'ennesima stagione di Serie C che di fatto inizia al TAR. Saranno lunghe ore di attesa per Teramo e Campobasso, come del resto per Fermana e Torres. Le prime con la flebile speranza di veder la ghigliottina incastrarsi proprio a metà corsa. Le seconde scalpitanti per subentrare. Ancora una volta i gironi li si decide in un'aula e.... sapete che c'è? L'argomento alternativo lo abbiamo trovato. 

Sì, mettiamo da parte per un momento le aule di tribunale, i gradi di giudizio, i guai con il fisco. Parliamo di qualcosa di più leggero. Come un ragazzo di Roma di neanche 24 anni che da un giorno all'altro lascia il ritiro del Pordenone e si trasferisce in Belgio. Per la precisione a Virton. Una cittadina di 11.000 abitanti al confine con la Francia, sede del Royal Excelsior, formazione militante nella Division 1B, ovvero la Serie B belga. 

Matteo Perri non è un pioniere, e l'RE Virton gli italiani li conosce bene. E non parliamo del proprietario lussemburghese Flavio Becca e di mister Christian Bracconi, i cui nomi tradiscono lontane origini del Belpaese. Nelle scorse stagioni infatti da Virton di calciatori italiani se ne sono già visti. Come Nicholas Rizzo del Genoa e Paolo Napoletano del Parma, entrambi nella scorsa stagione. 

Ecco che Matteo Perri segue le loro orme, a caccia di fortuna e di un'esperienza internazionale che può permettergli il salto di qualità. In un contesto ben diverso dal nostro. E ci si può chiedere perché un ragazzo di 24 anni debba andare a cercare fortuna in Belgio. La risposta è: perché no? Il calcio in Italia ultimamente non è che stia funzionando proprio benissimo. Di giovani e giovanissimi stranieri da noi ne arrivano parecchi, ma i nostri ragazzi sembra abbiano qualche remora a provare avventure fuori dal nostro campionato. E di giocatori italiani che si sono affermati all'estero negli ultimi anni non ce ne sono poi tantissimi. O forse è solo una proporzione, perché ne sono partiti pochi. 

Almeno l'Europa può essere un'alternativa che andrebbe presa maggiormente in considerazione. Perché da noi a luglio firmi il contratto e un mese dopo il club non si iscrive e sei punto e a capo...