Riforma bocciata, Ghirelli sconfitto e "tradito" da alcuni club. E adesso c'è chi mette in dubbio la sua poltrona

16.12.2022 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
Riforma bocciata, Ghirelli sconfitto e "tradito" da alcuni club. E adesso c'è chi mette in dubbio la sua poltrona

I fatti sono chiari. La riforma “bomba” della Serie C è esplosa nelle mani di chi ne è stato il promotore. Quanto emerso dall’assemblea di Lega Pro di ieri a Fiumicino ha trasformato il giorno che doveva rendere Francesco Ghirelli il primo presidente del calcio professionistico italiano a dare un format completamente rivoluzionario (per l’Italia sia chiaro) alla propria lega, in quello di una pesante e inaspettata sconfitta. Le parole, lapidarie, del numero uno della terza serie al termine dei lavori danno il sapore della delusione per quanto avvenuto e, probabilmente, della rabbia per qualcuno che all’improvviso ha cambiato idea.

La bocciatura, infatti, è arrivata per soli sei voti (34 società favorevoli con il quorum fissato a 40), ma quello che conta davvero è l’identità dei club contrari: quelli di alta fascia. Con la Virtus Entella in prima fila, le grandi società della Serie C hanno visto nel nuovo format un ostacolo alla loro ascesa verso la cadetteria ed è difficile dargli torto: la spettacolarità del torneo ne avrebbe giovato senza dubbio (al sottoscritto l’idea di Ghirelli è sempre piaciuta e chi legge TuttoC.com lo sa), ma ai soggetti in corsa tale proposta non strizzava certo l’occhio.



In sintesi: niente cambio del format, Ghirelli sconfitto e Consiglio Federale della prossima settimana che viene adesso atteso con ancor più trepidazione visto quanto accaduto ieri. In attesa di tutto questo c’è però da prendere in esame una cosa non di poco conto: pare, infatti, che una frangia delle 60 sorelle della C abbia iniziato a parlare della fine dell’attuale governance. Se davvero questo fosse accertato e tale posizione prendesse ancor più campo, per Ghirelli e la sua squadra di lavoro sarebbe molto complicato pensare di affrontare gli ultimi due anni del suo mandato.

Mica male come finale di 2022. Giusto per non annoiarsi mai.