Sì ai Led e al marketing associativo ma il primo anno lo paghi la Lega

Lo scorso 13 giugno mattina la Lega Pro ha inviato una comunicazione a tutti i 60 club in cui viene, di fatto, ufficializzato, post passaggio in Assemblea, l’obbligo (a partire dalla prossima stagione) dei Led bordocampo, soprattutto per tutte quelle società, che, fino ad oggi, non hanno mai voluto o pensato di introdurli sul rettangolo di gioco (per evidenti costi economici aggiuntivi). In totale non meno di 80 metri tra led retro porta (20+20) e lineari (40 fronte camera).
Di seguito il testo della mail a firma Lega Pro ricevuta da tutti i club:
"Offerte LED bordocampo
Buongiorno,
come trattato e deliberato oggi in Assemblea (11 giugno, nda), allo scopo della valorizzazione e commercializzazione del prodotto Serie C, a partire dalla prossima stagione è stato introdotto nel Codice di Autoregolamentazione l’obbligo per tutti i club di dotazione di una struttura LED bordocampo per una lunghezza minima di 80 metri, suddivisi in 20 metri dietro ciascuna porta e 40 metri rettilineo fronte camera.
Per supportare i club nell’individuazione di partner tecnici che possano fornire LED a prezzi competitivi, provvediamo ad inviarvi 5 proposte fatteci giungere da altrettante aziende leader del settore, fatta salva la libertà di ciascun club di scegliere altre aziende fornitrici di fiducia".
Successivamente sono arrivate ben 6 diverse offerte con la doppia opzione: noleggio o acquisto Led. Nello specifico da Art Tech, CloudMonkeys, Italtelo, M4 Hub-Tecnovision, NGM Studio e Wyse Digital Services (questa è arrivata successivamente in Lega). Tutti operatori del settore.
Non entro nel merito delle diverse offerte di prezzo per le due opzioni (noleggio o acquisto), anche se personalmente sono per il noleggio (in modo da poter permutare le macchine, di stagione in stagione, a seconda dello sviluppo tecnologico del settore) e sicuramente andrei su contratti pluriennali (soprattutto nel caso di club destinati a restare, per dimensione economico-sportiva, per diversi anni in serie C), ma certamente questo passaggio epocale, che porterebbe alla nascita di un progetto di marketing associativo, ha dei costi non banali per i club, soprattutto per i budget di quelli medio-piccoli. Con Flavio Farè (attuale direttore marketing della Lega Pro) avevamo già lavorato a questo, ma non arrivammo a proporlo in Assemblea per un semplice motivo: non riuscimmo all’epoca (ovvero fino a pochi mesi fa) a individuare 2-3 sponsor (in quel periodo parlammo con NGM, sicuramente un leader del settore in esame) per la copertura di tutti i costi (anche per quelle società che avevano già i loro led). Anche se ci arrivammo molto vicini.
Quindi per tutti e 60, puntando sul noleggio e sulla fornitura di macchine led in linea con la tecnologia del periodo. Era un progetto innovativo e non siamo riusciti a portarlo avanti anche perché le dimissioni del presidente Ghirelli spostarono l'attenzione su temi più di natura politica.
Nonostante l’assoluto impegno della realtà toscana non intercettammo aziende che, a fronte di pubblicità sui Led degli stadi, potessero “coprire” l’intero investimento (ma avremmo continuato a farlo nella successiva governance). Questa era l’operazione da ripercorrere anche da parte della nuova gestione.
Obbligare, ovvero imporre gli 80 metri a totale carico dei club (per poi provare a intercettare aziende partner per la copertura dei costi) significa tecnicamente voler spostare il rischio dell’operazione solo sui 60 club associati. All’epoca della mia vice-presidenza decisi di soprassedere proprio per non gravare sui bilanci dei club. Ma i tempi sono cambiati da ciò che leggo.
Un consiglio: almeno per questo 1° anno sia la Lega a caricarsi il costo totale dell’operazione, come segnale anche di vicinanza nei confronti degli associati. Sarebbe una grande operazione di immagine. Spero che il nuovo Consiglio Direttivo possa sposare questa idea, che è di buon senso visti i tempi grami sotto il profilo economico.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
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