Michele Marcolini a TLP: "Ecco perchè ho scelto il Lumezzane. Continuo a giocare perchè mi diverto"

In carriera è stato per anni uno dei centrocampisti di maggior rendimento della Serie A, dove ha indossato le maglie di Bari e Chievo Verona. Con i clivensi si è scoperto spesso goleador e rigorista. In estate, chiusa l'avventura nel Padova, ha scelto di ripartire dalla Lega Pro, dove ha sposato il progetto dell'ambizioso Lumezzane del diggì Luca Nember. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva Michele Marcolini.
Michele, partiamo dalla scelta di andare al Lumezzane. Come si è originata?
"Dopo la scorsa stagione a Padova non ho proseguito il rapporto con i veneti. Ho fatto il ritiro con l'AIC e vivendo a Verona cercavo una sistemazione in zona. Quando c'è stato l'interessamento del Lumezzane ho subito approfondito la cosa. Mi ha colpito l'entusiasmo e la voglia di far bene del direttore e del mister. Perciò eccomi qui".
La squadra rappresenta una valida di miscela di esperti (Marcolini, Mandelli, Torri ecc) e giovani talenti (Baraye, Inglese, Dadson): come mai i risultati stentano a decollare?
"Il nostro dispiacere ad oggi è proprio quello di aver raccolto poco per quanto fatto e dimostrato in campo. A Reggio Emilia non meritavamo di perdere; mentre domenica sono le classiche partite che nel calcio capitano ogni anno. Abbiamo dominato, ma non siamo stati cinici nello sfruttare le occasioni prodotte e al primo errore gli avversari ci hanno puniti".
Adesso andate a Pavia per rilanciarvi.
"Io sono convinto che il calcio dà e il calcio toglie. Magari giocheremo meno bene e otteremo l'intera posta in palio. Vogliamo fare dei passi in avanti in classifica a partire dalla sfida contro il Pavia. Dobbiamo continuare a lavorare e migliorare, finchè non troveremo una costanza di risultati".
Lei è sceso in Lega Pro, nonostante i grandi risultati ottenuti nella propria carriera. Come mai?
"Mi diverto tantissimo a fare questo lavoro. Ho entusiasmo quando vado al campo e mi piace far fatica correndo dietro ad un pallone. Questo è un gruppo giovane che ha voglia e si applica tantissimo: è piacevole lavorare in questo ambiente e mettermi a disposizione dei più giovani con qualche consiglio ogni giorno".
Lei è la chioccia del gruppo, che ambizioni si è posto?
"Mi piace rendermi utile e dare l'esempio. Cerco di farlo a partire dal lavoro in settimana in allenamento. Vogliamo fare bene e credo ci siamo tutti i presupposti; affinchè sia una bella stagione".
La Lega Pro lancia ogni anno tanti giovani: c'è qualche ragazzo che l'ha colpita?
"Non mi piace far nomi, ma nella mia squadra ce ne sono parecchi che possono aspirare a fare carriera. In questo primo periodo molti di questi mi hanno colpito, per l'approccio che hanno nel lavoro quotidiano in allenamento, e nel modo di comportarsi. Mi fa ben sperare per loro".
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