INTERVISTA TC - Albissola, Bellucci: "Chiedo rispetto per i miei ragazzi"

18.02.2019 21:10 di Claudia Marrone Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Albissola, Bellucci: "Chiedo rispetto per i miei ragazzi"
TMW/TuttoC.com

Con il terremoto Pro Piacenza, cambia la classifica del Girone A, e cambia anche la corsa alla salvezza, considerando che ci saranno solo playout da disputare e non ci sarà più la retrocessione diretta. Tra le formazioni in lotta per manterene la categoria c'è l'Albissola, che indirettamente è toccata da tutta questa vicenda. 
I microfoni di TuttoC.com, per un punto della situazione, hanno interpellato il tecnico dei ceramisti Claudio Bellucci

Caos Pro Piacenza, cambia la classifica: come avete accolto la notizia, considerando che siete in ballo con la lotta salvezza?
"Le distanze rimangono invariate, ci verranno tolti tre punti ma il 24 marzo ci verranno ridati come a tutte le formazioni che giocheranno il girone di ritorno. Il discorso non è legato a quello, è che in queste situazioni c'è il danno e la beffa: hanno permesso al Pro Piacenza di iscriversi e di allestire una rosa di 25 giocatori davvero forti, e con contratti alti, poi però si cade dalle nuvole dicendo che comunque il problema c'era già dall'inizio. Come anche per Cuneo e Lucchese. Le leggi ci sono, anche belle chiare, ma nessuno le guarda, e certi personaggi, coperti da non so chi, vanno avanti".

Come reagirà adesso la squadra?
"Noi siamo testati per lottare, non ci cambia niente. Siamo lo stesso sopra la zona playout, giocando per altro un buon calcio: io, essendo subentrato dopo, ho concluso ieri il mio girone, collezionando, con i ragazzi, 21 punti. Non dimentichiamoci da dove siamo partiti".



Brucia ancora il rigore della gara di ieri contro l'Arezzo?
"Quale, quello che non ci hanno dato per un fallo subito da Cais o quello che ci hanno fischiato contro? Io non giudico gli episodi, anche l'arbitro può sbagliare, ma chiedo rispetto per i miei ragazzi. Giochiamo con calciatori giovanissimi, e io chiedo siano considerati come i vari Moscardelli, Cutolo o Cacia. Poi ripeto, l'arbitro può sbagliare, ma non deve pensare di insegnare il calcio ai miei, questo mi dispiacerebbe".

Una squadra, l'Albissola, che comunque meriterebbe di più della classifica che ha. Vede ulteriori margini di miglioramento?
"Noi siamo probabilmente la squadra più giovane dei tre gironi, ma dobbiamo crescere molto velocemente, in alcune gare, pur giocando bene, abbiamo perso qualche punto proprio per inesperienza, ma questo fa parte del gioco e della crescita. Chiaro però che il tempo stringe, quindi dobbiamo sbagliare sempre meno, anche se sotto il profilo dell'impegno non si può dire nulla ai ragazzi, che se la sono giocata alla pari anche con squadre blasonate. Tra i giovani e gli anziani c'è davvero grande armonia, e la società deve essere orgogliosa di loro".

La sensazione, dall'esterno, è che i ragazzi non abbiamo la consapevolezza di valere davvero quanto poi valgono.
"Può essere che qualcuno anche dal punto di vista mentale sia cresciuto meno degli altri, ma è comunque vero che sul campo avremmo meritato qualcosa in più. Poi ripeto, guardiamo da dove siamo partiti, non si devono creare dalse ambizioni, ma senza abbassare la guardia qualcosa possiamo fare. Io sono orgoglioso di allenare loro: danno tutto quello che hanno, e io a loro do tutto quello che ho".