INTERVISTA TC - Banchieri: "Dal 1^ turno a un palo dalla finale playoff. Le mie favorite"

04.05.2022 21:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Banchieri: "Dal 1^ turno a un palo dalla finale playoff. Le mie favorite"
TMW/TuttoC.com

Dal campo all'aula, dalla panchina al banco. Insomma, da allenatore a studente. Simone Banchieri, ex tecnico tra le altre di Novara e Pro Sesto, ai microfoni di TuttoC.com ha commentato la sua particolare annata, passata tra i banchi di scuola a Coverciano, se si esclude la breve parentesi di Sesto San Giovanni.

Mister Banchieri è tornato studente.
"Al di là delle settimane a Sesto, mi sono dedicato tutto l'anno al master per diventare un allenatore UEFA Pro, grazie al quale potrei lavorare anche in Serie A. Questa grande opportunità si è presentata grazie a quanto fatto a Novara, prima con lo scudetto degli Allievi Nazionali e poi con il biennio in prima squadra .Una bella soddisfazione visto che vengo dal mondo impiegatizio e amministrativo: non essendo un ex calciatore di Champions League, i punti per la graduatoria del master li ho dovuti conquistare facendo gavetta". 

A proposito di Novara, è tornato in Lega Pro.
"Faccio i complimenti a tutti i protagonisti della cavalcata di quest'anno. Non era facile ripartire da zero dai dilettanti: grande felicità per i novaresi e per chi vuole bene al Novara, una società a cui sono legatissimo.. In particolare per Amoabeng, Vimercati e Paglino oltre ovviamente a capitan Pablo Gonzalez, tutti giocatori con cui ho lavorato a Novara. La squadra azzurra ha riavuto la categoria che gli era stata tolta anche se penso che, come minimo, dovrebbe essere in Serie B. Io la sfiorai con i giovani, spero ci possa arrivare prestissimo".

Due anni fa, dal settimo posto alla semifinale playoff.
"Al momento quel Novara è l'unica squadra ad aver raggiunto il penultimo scalino degli spareggi partendo addirittura dal primo turno, avendo finito la stagione al settimo posto. Pareggiammo in casa l'unica partita in cui avevamo due risultati a disposizione, ovvero la prima contro l'Albinoleffe. Poi andammo a vincere in casa di Pontedera, Renate e Carpi, prima di fermarci in semifinale contro la Reggiana, che poi superò il Bari e salì in Serie B. Con gli emiliani prendemmo un palo interno a dieci minuti dalla fine che ci avrebbe portato ai supplementari, chissà come sarebbe finita". 

Ci pensa spesso a quel palo?
"Credo che il calcio dia sempre una seconda possibilità. Lavoro quotidianamente per rivivere emozioni del genere, magari per conquistare quella finale. A decidere la gara, però, non fu solo quell'episodio: fermo restando che le qualità dei nostri avversari erano indiscutibili, è pur vero che il divario di stanchezza fu enorme. Non è una lamentela, è giusto che le squadre meglio piazzate abbiano dei vantaggi. Resta il fatto che noi arrivammo stanchissimi ed esausti dopo le quattro partite giocate in pochi giorni mentre loro furono molto più freschi visto che arrivavano da una sola gara. Credo che questo fece la differenza".

Che consiglio si sente di dare a chi è nella vostra posizione in questi playoff?
"Nessuno perché tutti i mister presenti sono ben preparati. Posso solamente raccontare come preparammo noi quelle partite: dissi ai miei che dovevamo provare a vincerle tutte, pure la prima in cui potevamo passare anche col pareggio. Quindi prendemmo in mano il pallino del gioco sin dalla prima gara, sapendo che era l'unico modo per poter andare davvero avanti. Sarebbe stato controproducente giocare in maniera attendista la prima volta per poi giocare le altre all'attacco: non c'era tempo per prepararci in maniera così diversa, quindi scegliemmo una sola strategia e la portammo avanti fino alla fine". 

Con una delle squadre più giovani di sempre.
"Escludendo 3-4 over di qualità come Gonzalez e Buzzegoli, il resto della squadra era formata da giovani, in gran parte provenienti dal nostro settore giovanile. Con metà dei titolari arrivati dal vivaio, arrivammo a una sola partita dalla Serie B. Quell'annata fu un esempio di come si può fare calcio in Lega Pro puntando sul proprio vivaio. Resta il rammarico che, con la cessione societaria nell'annata successiva, diversi di loro vennero venduti e io stesso venni esonerato, nonostante fossimo a un punto dalla vetta, per essere poi richiamato in piena zona playout, con la squadra a tre punti dall'ultimo posto. Arrivò comunque una grande salvezza". 

Da quell'esperienza di Novara, comunque, sono venuti fuori un bel po' di nomi interessanti...
"Tanti di quei ragazzi stanno facendo strada e sono reduci da buone stagioni: penso in Serie B a Nardi e Cagnano al Como, a Peralta alla Ternana, ma anche a Collodel e Zunno che sono tornati in C ma sono comunque della Cremonese. E poi Barbieri alla Juventus U23, Tordini al Lecco, Bortolussi e Pogliano a Cesena, Bove ad Avellino, Stoppa e Schiavi alla Juve Stabia, Pagani nella Primavera del Torino, Pinotti nella Primavera del Monza, Paroutis che è tornato a Cipro vincendo la Coppa Nazionale. E aggiungo la riqualifica di Lanini che, dopo la gran stagione all'Imolese, non si era più espresso a quei livelli".

A Novara, ricordiamo, ci furono anche le giovanili prima della chiamata in Serie C, con uno scudetto particolarissimo...
"Esatto: siamo ancora campioni d'Italia in carica nella categoria Allievi Nazionali di Lega Pro, dal momento che la pandemia, purtroppo, non ha permesso il regolare svolgimento dei campionati giovanili in queste ultime due annate".

Dopo il master cosa farà Banchieri?
"Valuterò attentamente tutte le opportunità che si presenteranno. Il mio mondo è chiaramente la Serie C, in passato ho avuto anche una chiamata dalla Serie B. La priorità adesso è finire il master con un'ottima tesi, la mia sarà sulla comunicazione".

Domanda secca: chi vince i playoff?
"Sarebbe bello vedere un'outsider come quel Novara. Ma, più prosaicamente, dico una tra Padova e Reggiana".