INTERVISTA TC - Binda: "2^ posto no delusione. Esoneri? Serve autocritica"

INTERVISTA TC - Binda: "2^ posto no delusione. Esoneri? Serve autocritica"TMW/TuttoC.com
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giovedì 28 marzo 2019, 07:30Interviste TC
di Claudia Marrone

Rush finale di questa Serie C, con le questioni di Cuneo e Lucchese ancora da definire, promozioni da scrivere e classifiche che si accorciano, e una lotta playout che rimane un punto interrogativo. Una panoramica a 360° della terza serie, ai microfoni di TuttoC.com, è fatta da una delle firme più autorevoli de La Gazzetta dello SportNicola Binda.

Altre tre vittime della domenica: saltano tre allenatori alla 32^ giornata. Cambiare adeso è giusto?
"Ogni caso va letto singolarmente e analizzato da dentro, non sono tutti simili, poiché alle volte si è mossi dalla disperazioni e altre dalla speranza del crederci fino in fondo: il brutto è quando subentra la rassegnazione, ma non è il caso di nessuna delle tre squadre che hanno optato per un cambio in panchina. E a ora, per dare una svolta alla stagione, non rimanevano molte alternative. Vero è, comunque, che ci sono stati tanti ribaltoni stagionali: io stimo molto la categoria degli allenatori italiani, tra i più preparati, l'improvvisazione li non c'è, ma credo che dovrebbero fare un po' di autocritica. Allenare in Serie C è un banco di prova delicato".

Chi non sbaglia è Tesser: delle tre capoliste dei tre gironi, solo il Pordenone ha messo la promozione in tasca?
"Erano tre club, Entella, Pordenone e Juve Stabia, che da tempo avevano blindato la vetta delle rispettive classifiche, ma di scontato non c'è nulla e delle riaperture possono sempre starci: sono tre compagini che comunque meriterebbero la promozione, nessuna delle tre si è mai cullata sugli allori. Le rivali, però, stanno dando il tutto per tutto, e infatti a mio avviso dovremmo chiederci semmai come arriveranno loro ai playoff se non compiranno la rimonta: Piacenza, Triestina e Trapani lottano, ma nel caso saranno deluse o cariche?".



Non sarebbe però peggio un playoff per le tre capoliste, qualora perdessero clamorosamente la vetta?
"Anche in questo caso tutto si lega all'entusiasmo. Il secondo posto non deve mai essere letto come una sconfitta, regala tanti vantaggi, e il Cosenza dello scorso anno insegna. Avere la rosa forte conta poco, serve anche la testa".

Lotta playout: si lega tutto alle questioni di Cuneo e Lucchese?
"Rispetto al passato, nel Girone A e nel C, che contano già una squadra in meno, sarà una battaglia all'acqua di rose, solo il Girone B, in quella fase del post campionato, avrà appeal e sarà interessante. E' già di per sè il raggruppamento più forte, dove ci sono club solidi che si impegnano per farcela, è molto combattuto e forse l'unico che merita: niente è ancora scritto, il Fano è chiamato alla rimonta ma non è ancora condannato. Vedo semmai peggio il Rimini, l'ennesimo cambio in panchina la dice lunga sulla stagione".

A sensazione, al di là di quello che è giusto o meno: Cuneo e Lucchese termineranno il campionato?
"Per i dipendenti dei due club, spero riescano a terminare il campionato, meritano tutti di poter svolgere il loro lavoro. Ma poi la Federcalcio dovrà mettere con le spalle al muro certe dirigenze che sputtanano il movimento, e che senza titolo e diritto fanno calcio: mi auguro che queste paghino caro il conto, e che certi dirigenti smettano di circolare una volta per tutte".