INTERVISTA TC - Camilli risponde a Savoldi: “Ecco la mia Viterbese”

18.10.2018 05:30 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Camilli risponde a Savoldi: “Ecco la mia Viterbese”
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Gaetano

Fare informazione significa riportare notizie, vere e verificate, ma non solo. Fare informazione significa anche proporre chiavi di lettura originali e personali attraverso i quali interpretare i fatti del momento.
Per questo motivo TuttoC.com dal giorno della sua nascita, lo scorso novembre, ha voluto dare spazio nella rubrica “Il Punto”, non solo a giornalisti, ma anche a chi il calcio di Serie C lo ha vissuto da protagonista e la nostra scelta è ricaduta su Gianluca Savoldi.
Dalla sua penna ogni martedì emergono sfumature inusuali su questioni di campo e non, che rendono unico e particolare la Lega Pro. Pensieri, quelli del nostro “bomber col vizietto del giornalismo”, che a volte attraggono consensi e altre critiche.
Una di queste è arrivata da Piero Camilli, presidente della Viterbese, che ha voluto chiarire la sua posizione in risposta all’editoriale del “nostro” (CLICCA QUI PER LEGGERE!) con un’intervista.

Presidente quello che la Serie C sta vivendo è un momento estremamente particolare e delicato. Cosa se la sente di dire su tutto quello che è avvenuto nei mesi scorsi.
“Abbiamo visto francamente di tutto, iniziando dallo stravolgimento del format della Serie B per mano del Commissario della FIGC Roberto Fabbricini. E’ vero che il suo ruolo gli permetteva dei poteri straordinari, ma andare a toccare il format di un campionato a pochissimi giorni dal suo inizio è stato qualcosa di sbagliato perché cambiarlo significa giocare con piazze importanti e tifoserie che meritano rispetto. In quel caso direi che sarebbe stato meglio se avesse diretto altrove i suoi poteri straordinari”.

Tutto questo ha portato ad una catena di eventi che, oltrepassata la metà di ottobre, non ha dato certezze né alla cadetteria ne alla Serie C.
“Un tempo la Giustizia Sportiva era nota per la sua celerità. Adesso invece si è, purtroppo, adeguata a quella civile e penale, dove non ci sono certezze sulle tempistiche. Tutto questo ha portato alla vergognosa situazione dell’Entella. Dopo la penalizzazione sancita al Cesena per le irregolarità di cui tutti siamo a conoscenza la società del presidente Gozzi ha tutto il diritto di essere riammessa in Serie B. Il fatto che sia stata ancora reinserita in cadetteria è una vera e propria furbata”.



Una situazione, quella dei Diavoli Neri, che a sua volta ha “toccato” la sua Viterbese, unico club di Serie C a non aver ancora disputato una gara di campionato. Il motivo di tale decisione è da ricercare nel vostro inserimento del Girone C di Lega Pro.
“Voglio precisare subito una cosa. Io non ho niente in contrario a giocare a Catania, Siracusa o una qualsiasi delle tante belle piazze del sud dove ho anche molti amici. Quello che ha mosso la mia protesta e conseguentemente la mia richiesta di rinvio delle gare della Viterbese in attesa della sentenza sul caso Entella è semplicemente una richiesta di equità. Mi spiego. Dato che la Serie C è un campionato nazionale credo più giusto che realtà anche distanti fra loro abbiano modo di confrontarsi. Capisco il concetto del contenimento dei costi che ha portato alla decisione da parte della Lega Pro di suddividere la categoria in gironi, ma non è accettabile che io di media debba fare 1300 km per ogni trasferta, mentre alcuni club, ad esempio, della Toscana possono affrontare rivali che sono distanti mezz’ora di autostrada. Per questo dico che mi sento penalizzato dall’attuale regolamento di composizione dei gironi e chiedo rispetto per una società pulita, in regola nei pagamenti e che, fra le altre cose, è stata la prima ad iscriversi alla nuova stagione sportiva”.

Detto questo, qualora il 23 ottobre prossimo l’Entella non venisse riammessa in Serie B, ritirerebbe davvero la Viterbese dal campionato di Lega Pro come da lei dichiarato alcune settimane fa?
“Prima di tutto mi auguro che all’Entella venga riconosciuto un diritto che per me è sacrosanto: successivamente noi saremo pronti a prendere il loro posto nel Girone A o dove credono meglio. In merito al ritiro della Viterbese dal campionato posso dire che lo avrei fatto tranquillamente se qualcuno si fosse presentato per rilevare il club, corredato anche da una robusta sponsorizzazione. Purtroppo però non è arrivato e io non mi sento di tagliare fuori dal calcio professionistico una realtà come quella di Viterbo. Successivamente, durante il corso del campionato, trarrò le mie conclusioni”.

Chiudiamo parlando di campo. Quanto potrà incidere sulla stagione della Viterbese la necessità di recuperare così tante gare?
“Credo fermamente che tutto sia nelle mani dei miei calciatori. Quest’anno la Viterbese ha una rosa competitiva, con almeno venti titolari a disposizione del tecnico. Per questo dico che dipenderà da loro e dal loro carattere. Per questo non sono preoccupato”.