INTERVISTA TC - Ds Arzignano: “Vi racconto come siamo arrivati in C”

01.05.2019 13:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Ds Arzignano: “Vi racconto come siamo arrivati in C”
TMW/TuttoC.com

L'Arzignano Valchiampo porterà con sé in dote, in Serie C, uno dei direttori sportivi più giovani della categoria. Se non il più giovane. Parliamo di Mattia Serafini, uno degli artefici della storica promozione in Lega Pro dei veneti. TuttoC.com lo ha intervistato in esclusiva.

Promossi in C quasi inconsapevolmente. Con una festa che sembrava rinviata...
"Domenica battiamo l'Este con grande fatica ma anche grande determinazione. Al 90' ci fiondiamo su telefoni e tablet per conoscere il risultato dell'Union Feltre, prima del match dietro di noi a tre punti. Sta battendo il Levico e siamo già nel recupero. Un po' delusi per come si erano messe le cose, facciamo per andare via, pensavamo la festa fosse ormai rinviata. Invece ci arriva la segnalazione: il Levico ha pareggiato, siamo in Serie C. Io inizio a correre come un forsennato per il campo, sugli spalti la notizia non si era ancora diffusa e forse qualcuno mi avrà pure preso per matto. Poi, però, lo speaker inizia a urlare il risultato ed è stato bellissimo. Anche perché, subito dopo, il Levico addirittura la ribalta e lì ogni paura è scomparsa, si è smaterializzata. Siamo in Serie C e con una giornata d'anticipo, un sogno".

L'anno scorso terzi, con vittoria dei playoff. Le prospettive per far bene c'erano tutte.
"Non ci siam mai nascosti, l'obiettivo era migliorare l'ottimo risultato della passata stagione. Quindi arrivare tanto in alto. Poi, ovviamente, riuscirci in maniera così grande è stato in parte inaspettato. Speravamo di vincere ma sapevamo che contro c'erano delle signore squadre, quindi sapevamo sarebbe stato difficilissimo. E così è stato".

Tra qualche mese sarà Serie C: state già pensando al mercato?
"Intanto abbiam un campionato da terminare e una poule scudetto da onorare al meglio, visto che ci scontreremo contro due squadre del calibro di Lecco e Como. Poi sarà tempo di mercato: mister Di Donato è confermatissimo e non smantelleremo la rosa. Ovviamente inseriremo alcuni giocatori per formare una rosa che ci consenta di poter salvarci con tutte le nostre forze. Tecniche, fisiche e soprattutto mentali”.

Il vostro presidente, Lino Chilese, è anche socio del Vicenza. Come la vivete?
"Come una grande occasione di confronto e crescita. Sicuramente con i biancorossi non c'è rivalità: in campo potrà esserci una sana competizione sportiva ma tra società i rapporti sono ottimi. E chissà che non possa nascere una bella collaborazione anche sul mercato. In ogni caso, ripeto: sappiamo benissimo che Vicenza è e resta la prima squadra della provincia".

Potreste anche trasferirvi al "Menti" per qualche mese...
"Il nostro stadio, il "Dal Molin", è un gioiellino per la Serie D. Per la Lega Pro, invece, è da sistemare, soprattutto nel settore dell'illuminazione. Confidiamo di poter utilizzare la nostra struttura il prima possibile, il nostro presidente sta lavorando in prima persona per permettercelo".

Ventisette anni e una promozione già in tasca. Col possibile titolo di diesse più giovane di C.
"Giocavo a calcio a livello regionale, a 18 anni mi ruppi il ginocchio. Carriera finita ma io amavo troppo il pallone per distaccarmene. E allora diventai giornalista, anche perché nel frattempo mi stavo laureando in comunicazione. Un giorno il presidente di una squadra di Prima Categoria del paese vicino al mio mi chiese una mano e vincemmo il campionato contro ogni pronostico. Mi notò il presidente Chilese e da lì il passaggio all'Arzignano, con questa meravigliosa vittoria. Non posso che ringraziare il patron per la grande possibilità che mi ha concesso a suo tempo".

Un anno fa ad allenare l'Arzignano c'era Vincenzo Italiano, ora grande protagonista col Trapani.
"Sono felicissimo per lui, si vedeva che aveva la stoffa giusta per questo mestiere. In accordo con la società, per due anni abbiamo scelto due allenatori che erano retrocessi con le rispettive squadre dell'epoca. E in entrambi i casi abbiam fatto benissimo: Italiano si sta giocando la B, Di Donato ha conquistato la C".