INTERVISTA TC - DS Lucchese: "Noi tesserati facciamo calcio pulito"

28.02.2019 12:10 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - DS Lucchese: "Noi tesserati facciamo calcio pulito"
TMW/TuttoC.com

Una luce in fondo al tunnel difficile da vedere, ma la Lucchese, sostanzialmente orfana di una società, non molla: i tesserati vanno avanti, a dispetto delle mille difficoltà che giornalmente si presentano, e che rischiano di diventare sempre più insormontabili. 
Di tutto questo, ai microfoni di TuttoC.com, ne parla il DS Antonio Obbedio

Oggi l'incontro con il revisore: cosa vi aspettate?
"Il revisore conosce benissimo le nostre problematiche, e sia io che la squadra ci aspettiamo che, in virtù di questo, porti delle soluzioni, in breve termine. Il problema nostro, infatti non è a lungo termine, ma veramente a breve: dobbiamo pensare a organizzare le prossime trasferte e le gare casalinghe".

A proposito di gare interne, il comune ha mandato il decreto ingiuntivo per mancato pagamenti circa la gestione degli impianti.
"E' stato questo un passo naturale da parte di uno dei creditori. Ma non riguarda la squadra, è una cosa che pesa solo sulla società. I ragazzi andranno avanti con professionalità e serietà, hanno sempre risposto presente ogni volta che sono stati chiamati in causa".



Decreto che pesa sulla società. A quale società fa riferimento? Non avete neppure un numero telefonico da contattare...
"Su quale società non lo so, presumo su quella virtuale che abbiamo. Del resto anche noi abbiamo solo un indirizzo mail da poter contattare, non è questo un'invenzione ma una situazione reale".

E' anche la palese dimostrazione della spaccatura che c'è tra una Lucchese "reale" e una proprietà che latita?
"Si. Noi siamo la dimostrazione reale che facciamo il calcio pulito, e per noi intendo i tesserati: staff tecnico, squadra, segretaria, addetto al marketing... siamo noi che ci occupiamo della gestione del tutto, persino del magazzino. Gli altri con noi non c'entra nulla, anzi, ci stanno togliendo il diritto di poter lavorare, perché la proprietà ha il dovere di pagare: è un'etica che in Italia si sta perdendo. E così facendo ci stanno anche ostacolando nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati. E' completa mancanza di rispetto".

Siete a rischio esclusione: cosa si sente di dire ai club che sono in lotta per la salvezza e che vorrebbero, diciamo così, giustizia?
"La fortuna, ma soprattutto la forza, degli altri è che alle spalle hanno proprietà serie. Tutte le altre formazioni in lotta come noi per la salvezza hanno alle spalle persone che ottemperano agli impegni, dimostrando una lungimiranza nel saper lavorare. Noi siamo finiti in mano a dirigenti che non ci rispettano come lavoratori".