INTERVISTA TC - Fautario: "Per il calcio servono più fatti e meno parole"

14.07.2018 12:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Fautario: "Per il calcio servono più fatti e meno parole"
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Ha chiuso la passata stagione con la maglia del Fano, e adesso, tra gli svincolati di lusso, c'è anche il difensore Simone Fautario. Che ai microfoni di TuttoC.com offre una sua visione del momento calcistico italiano, che sta vivendo - inutile negarlo - una profonda crisi.

Anche quest'anno si vedono tante squadre in crisi: come si può risolvere il problema? 
"Ormai sono anni che si vedono queste situazioni, ma non è facile da risolvere. Vedo tante idee, supposizioni, ma all'atto pratico si sta facendo poco: certo è che un maggior controllo iniziale su chi acquisisce le società o un innalzamento economico della quota fidejussoria che copra l'intera stagione potrebbero essere soluzioni. Almeno si vede in immediato la solidità economica dei soggetti, che affrontano una categoria sicuramente dispendiosa".



Respinta la richiesta della Lega B di bloccare i ripescaggi: sei d'accordo?
"E' un argomento delicato. Credo però che se una squadra milita in B e non ha i requisiti per poterci stare deve essere esclusa, dando la possibilità a chi fa le cose per bene in terza serie di accedere al ripescaggio. E' meglio tenere in vita una società sana, che in C avrebbe più costi e più avanti potrebbe aver problemi, piuttosto che una malconcia in Cadetteria: tanto la fine, soprattutto in caso di retrocessione, è nota. Son più d'accordo nel non bloccarli".

Seconde squadre, prossima la loro introduzione in Serie C: è giusto? 
"L'idea non è sbagliata, ma siamo arrivati un pò tardi rispetto ad altri paesi. Ora c'è da capire bene come inserirle e i vari regolamenti, sono situazioni anche delicate che non devono creare precedenti durante la stagione o alla fine della stessa, dove magari ci rimettono le società che vogliono spendere per salire in B". 

Sei ormai un "vecchietto" per il calcio. Che futuro ti aspetti a livello personale?
"Una volta che finisci di essere under sei vecchio! (ride, ndr) Con queste regole bisogna convivere, e per il momento ho deciso di andare a fare il ritiro dell'AIC con i disoccupati per tenermi allenato e avere la possibilità di prendere il patentino da allenatore: io sto bene anche se ho 31 anni, ancora 4 o 5 anni ad alti livelli si possono fare, ma devo attendere la chiamata giusta. Non posso più fare scelte affrettate, devo ponderare bene chi e dove mi chiamano, e valutare il progetto".