INTERVISTA TC - Favaretto: "In Italia troppe situazioni di criticità"

30.06.2018 07:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Favaretto: "In Italia troppe situazioni di criticità"
TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Un crac stagionale, il Mestre ha annunciato che non si iscriverà al prossimo campionato di Serie C. Per una panoramica su questo e sul momento del calcio italiano, i microfoni di TuttoC.com hanno contattato mister Paolo Favaretto, mestrino di nascita.

Ti aspettavi la mancata iscrizione del Mestre?
"No, non me lo aspettavo, anche perché negli ultimi tre anni c'erano stati investimenti importanti che avevano portato anche a obiettivi prestigiosi, come a esempio la promozione in Serie C e i playoff raggiunti: neppure i risultati lasciavano presagire questo".

Il presidente ha detto che una C costa più di una Serie B...
"Probabilmente si, può essere anche vero. La B ha degli introiti che vengono concessi, la C no, anche se la terza serie, fatta con una certa lungimiranza e la valorizzazione dei giovani, ti porta ad avere delle entrate che vanno ad abbattere i costi. Cercando di essere, per così dire, attenti a un progetto diverso in cui si deve tener conto di un certo budget, la valorizzazione dei giovani è diventata determinante: il Pontedera insegna, è una mosca bianca in mezzo a tante realtà, dimostra che con competenza e programmazione si può ottenere molto".



Ci sono comunque tante squadre non iscritte: preventivabile?
"Potevo anche aspettarmi questo scenario, data la situazione in cui in Italia si va avanti. La meritocrazia è scomparsa, si va avanti anche con situazioni troppo poco chiare. Ci sono molte situazioni di criticità, sarebbe adesso molto importante dare spazio ai valori e al management che vada a trattare le società di calcio come vere aziende".

Cosa ti attendi adesso nel tuo futuro?
"Avevo delle proposte anche da Malta, la mia società Senglea Athletic mi ha ricercato e mi ha chiamato anche l'Hibernians, che due anni fa ha vinto lo scudetto, ma io ho preso tempo anche se sono situazioni positive. L'esperienza a Malta è stata molto significativa, ma se tornassi li, data la quotazione che mi sono creato, andrei alla ricerca di un progetto a vincere: posso aspirare a un club importante". 

E' meglio accettare soluzioni estere adesso?
"A ora dico di si. I tecnici italiani hanno un appeal diverso rispetto a quello che c'è in Italia, all'estero si valuta molto di più il lavoro: spero di poter fare ancora esperienze estere per arricchirmi ulteriormente".