INTERVISTA TC - Grillo: "Renate e Pro Sesto dimostrano che in C non servono i nomi"

26.11.2022 07:30 di Raffaella Bon   vedi letture
Simone Grillo
Simone Grillo

Il direttore sportivo Simone Grillo, ex dirigente tra gli altri della Triestina ed ex giocatore della Pro Vercelli, è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com per fare le carte ai tre gironi di Serie C.

Pavanel non sta lasciando il segno sulla panchina della Triestina, come invece era accaduto nella sua precedente esperienza in alabardato.
"Massimo è un professionista, che anche a Padova ha dimostrato di poter fare bene nonostante l'esonero che è stato dovuto al cambio di direttore sportivo. Sicuramente non è mai facile subentrare in corsa, grandi colpe non gli si possono addossare anche se nel calcio si finisce sempre per far pagare l'allenatore".

Che insidie nasconde la prossima gara contro il Lecco?
"Il problema più grande è la Triestina stessa. Se dimostra di essere 'la Triestina', con la rosa che ha e un allenatore del genere non dovrebbero avere problemi. Il problema è il fattore campo che può diventare pesante vista la situazione di classifica. Poi quando sei in una posizione così negativa, al primo episodio che gira contro ti crolla tutto addosso. Sono però certo che con la rosa a disposizione e con un mister molto capace ne possono uscire: io glielo auguro".

Come sta andando la Pro Vercelli?
"Anche in questo caso parlo da ex: sta vivendo degli alti e bassi, ma è un campionato dove anche le big stanno facendo non un cammino perfetto, vediamo Novara, Padova oltre alla già citata Triestina. E' un campionato ancora molto livellato, dove le matricole stanno dando fastidio. Sicuramente ci si aspetta di più da una Pro Vercelli col suo blasone e con una rosa comunque competitiva".

In vetta troviamo anche Renate e Pro Sesto.
"Da ex compagno di Antonio Obbedio non posso che fargli i complimenti: sta dimostrando che con un budget che è probabilmente un decimo di altri si può stare in alto, tra le prime cinque del campionato. Lo stesso si può dire della Pro Sesto: vuol dire che la Serie C in questo momento non ha bisogno di nomi ma di gente che pedala e ci mette l'anima. Bisogna rivedere, a mio avviso, delle norme riguardanti minutaggi e prestiti: ci sono ragazzi tra i dilettanti che non meritano di meno di ragazzi di categorie superiori che scendono nelle inferiori per fare esperienza".